Condanna Cotral per morte da amianto: risarcimento di 500mila euro alla famiglia di Luigi Pennacchietti

5 settembre 2024 –  la Corte di Appello di Roma ha emesso una sentenza storica condannando la COTRAL, l’azienda di trasporto pubblico del Lazio, al risarcimento di 500mila euro per la morte di Luigi Pennacchietti, un operaio di 37 anni deceduto a causa di un tumore ai polmoni provocato dall’esposizione all’amianto. La somma sarà corrisposta alla famiglia dell’operaio, che ha combattuto a lungo per ottenere giustizia.

Luigi Pennacchietti, elettromeccanico e manutentore di mezzi rotabili, ha lavorato per nove anni nelle officine di Roma Centocelle, smontando apparecchiature e componenti elettrici contenenti amianto. Nel 1992, quando aveva solo 37 anni, sono comparsi i primi sintomi del tumore polmonare che lo ha portato prematuramente alla morte. La sua tragica vicenda è diventata emblematica dei rischi legati all’esposizione professionale all’amianto, un pericoloso cancerogeno ancora presente in molti contesti lavorativi.

La battaglia legale è stata complessa e travagliata. Inizialmente, sia il Tribunale che la Corte di Appello di Roma avevano respinto la richiesta di risarcimento, attribuendo la causa del tumore principalmente al fumo di sigaretta. Tuttavia, su ricorso dell’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia Pennacchietti e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, la Corte di Cassazione ha ribaltato il verdetto, stabilendo che la morte dell’operaio fosse stata causata dall’esposizione congiunta all’amianto e al fumo di sigaretta, come evidenziato dalla Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU).

Questa sentenza rappresenta un precedente importante, stabilendo che il datore di lavoro è corresponsabile della morte del lavoratore esposto all’amianto, anche se quest’ultimo è fumatore. Nella sentenza si legge che “il fumo e l’esposizione ad amianto abbiano concorso in egual misura alla produzione dell’evento morte”.

Questa sentenza è molto importante, perché afferma il principio della concausa: in ogni caso in cui insorga il cancro del polmone dovuto all’esposizione all’amianto, il datore di lavoro è responsabile anche se il lavoratore era un fumatore”, ha dichiarato l’avvocato Bonanni.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, guidato dall’avvocato Bonanni, continua a lottare per la tutela delle vittime di amianto e offre assistenza legale e supporto a chi ne ha bisogno. Chiunque ritenga di essere stato esposto a questo pericoloso cancerogeno può richiedere aiuto tramite il sito ufficiale Osservatorio Nazionale Amianto o contattando il numero verde gratuito 800 034 294.