Prima di parlare di questo spettacolo, un pò fuori dagli schemi classici, ma che ha in se un forte messaggio sociale, serve fare una premessa circa il protagonista che è Bernard-Henri Lévy, personaggio conosciuto in Francia, come in tutto il mondo per il suo spessore culturale che ha conquistato negli anni.
Lévy, è nato a Béni-Saf, in Algeria, da una famiglia ebraica sefardita, che si trasferì a Parigi alcuni mesi dopo la sua nascita. Oggi Levy è uno dei più quotati filosofi contemporanei, ma anche giornalista, saggista e regista, non teme concorrenza nel suo ambito, avendo a suo attivo più di trenta libri pubblicati e da oltre 40 anni rappresenta una importante voce sui temi della morale e della contemporaneità.
Sulla base di queste referenze Lévy dal 5 marzo al 20 maggio 2019, inizierà il suo tour europeo Looking for Europe, durante il quale toccherà le principali capitali per portare il suo messaggio attraverso una performance che avrà lo scopo di sensiblilizzare ed invitare alla “resistenza” quante più persone possibili per poter continuare a sperare in un Europa unita e forte.
La tournée parte in contemporanea alla campagna per le prossime elezioni europee e l’intento di Bernard-Henri Lévy è quello di fare chiarezza sui reali pericoli che corre il vecchio continente. Ad ospitare questo straordinario personaggio per il debutto assoluto del suo spettacolo, non poteva che essere il Teatro Parenti di Milano, fucina di ricerca non solo di nuove forme di teatro ma anche di pensiero. La sua direttrice artistica Andrée Ruth Shammah, che può piacere o non piacere è indubbiamente persona sensibile con la passione di veicolare attraverso l’arte, in ogni sua forma, anche iniziative che diano la possibilità ad un risveglio delle coscienze civili dei cittadini milanesi in cui da anni opera e rappresenta una delle voci più forti attraverso le sue realtà teatrali, tra le più vive del capoluogo lombardo.
Looking for Europe è un percorso composto da 20 tappe, la prima delle quali Milano, la città a cui Lévy è legato perchè convinto che sia nel cuore di qualunque scrittore francese, così come ha dichiarato nel corso della conferenza stampa di presentazione.
Dopo la tappa milanese al Teatro Franco Parenti di Milano seguiranno: Bruxelles, Amsterdam, Vienna, quindi Barcellona, Atene, Budapest. La tournéè di concluderà a Roma il 24 aprile.
L’ispirazione di dare vita a questa iniziativa Lévy l’ha avuta lo scorso 6 giugno mentre si trovava a Londra, per una tappa di un’altra sua “crociata”, che era appunto legata alla scelta del Regno Unito di uscire dall’Europa e aveva come titolo “Last exit before brexit”. E’ stato proprio in quell’occasione che Lévy decise quanto fosse importante divulgare il suo messaggio nel resto d’Europa andando in tutte le grandi capitali.
Il suo messaggio vuole ricordare a tutte le nazioni europee, oramai colte dallo soraggiamento per quanto sta accadendo, che l’idea di Europa è ancora valido, sia per questa generazione che per quelle future, nonostante i problemi che possono evidenziarsi, ma non è affatto utile a nessuno uscirne.
Bernard-Henri Lévy, nel corso della conferenza del 21 gennaio 2019 tenutasi presso il Teatro Parenti, ha pure aggiunto: “l’Europa sta morendo e il populismo sta vincendo.”
Da questa affermazione si deduce il rischio di vedere una Europa che affonda e questo pericolo di naugfragio dell’Europa così com’è adesso arriva da tre motivi, il più grave dei quali è l’attacco dei populisti, seguito da quanti sono contro l’umanesimo, il libero pensiero e le democrazie, e infine dallo scoraggiamento di quanti hanno fatto l’Europa ma che, erroneamente, hanno creduto che tutto si sarebbe sviluppato automaticamente, come se fosse un destino già scritto nella storia, senza però prendere in considerazione che sono gli uomini che danno alla storia un corso anzichè un altro.
Lévy, col suo spettacolo vuole dire all’Europa, partendo dal popolo italiano, che ancora oggi c’è speranza. Per questa speranza, in cui egli crede per primo, vuole investire tutte le sue energie perchè il pericolo di naufragio venga scongiurato.
All’orizzonte si affacciano i fantasmi o forse è meglio dire i démoni dei totalitarismi, con tutto ciò che può comportare a livello sociale e, chiunque ha a cuore le sorti dell’Europa, la stessa che ha esultato per l’abbattimento del Muro di Berlino e di tutte le ideologie ad esso legate, non può che accogliere l’impegno di Levy, il quale vuole lottare con tutte le sue forze fino a che ci sarà un anelito di speranza.
LA TRAMA
Looking for Europe è un monologo attraverso un viaggio interiore di un intellettuale che, relegato in una camera d’albergo a Sarajevo, ha a disposizione 90 minuti per scrivere un discorso sull’Europa. Si concentra per far affiorare alla sua mente la storia e vede solo le immagini desolanti di un continente invaso da un’ondata nazionalista, razzista, xenofoba e antisemita. Quindi viene colto da un senso di impotenza spirituale e intellettuale.
Inizierà così a scrivere un discorso dentro il discorso. Il pubblico ascolterà un flusso di coscienza in cui si intrecciano, come nella vita reale, pensieri, intuizioni, reminiscenze storiche e letterarie, immagini e idee.
A venire in aiuto alla confusione dello scrittore si affacciano i fantasmi di Dante, Goethe e Václav Havel che vengono a ricordargli come il peggio non è ancora certo ma che resta ancora una via per uscire dal populismo
E’ così che lo scrittore da vita allo spirito di Spinoza e dei romanzieri dell’Impero austro-ungarico, ma anche a Lech Walesa e Picasso, attraverso i quali dare speranza agli europei delusi che danno creduto alle critiche, oltraggi, per appoggiare gli attacchi peggiori che vengono proprio dal suo interno.
Uno spettacolo che all’alba delle elezioni europee di maggio, incuriosisce ed è utile seguire, senza per forza vederlo come un messaggio politico, ma come messaggio di seranza per persone che vogliono capire se ci sta un reale pericolo per L’Europa e cosa si può veramemte fare per evitare una catastrofe.
Un momento della conferenza del 21 gannaio 2019
Non è richiesto quindi um impegno politco, ma un impegno morale e sociale per combattere e vincere una battaglia dalla quale dipende il nostro futuro e sorattutto quello dei nostri nostri figli e delle future generazioni alla quali stiamo lasciando un eredità in un contesto profondamemte in crisi e dal destino incerto.
INFO:
Teatro Franco Parenti Milano
Looking for Europe
Martedì 5 marzo 2019, alle ore 21.00 – Sala Grande
Biglietti (senza diritti di prevendita):
prime file biglietto unico 30 euro;
secondo, terzo e quarto settore 23,50 euro
(ridotto 15 euro per under 26 e over 65; convenzioni 18 euro).
Per info 02 59995206.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.