“Ringhiere che si snodano su ballatoi, scale consunte dal saliscendi di generazioni e generazioni, ogni porta è una stanza, spesso l’unica: il vicino è così vicino che vive con te. Riflettori, prego: è di scena il cortile lombardo”.
Una storia di ringhiera in cui risate, gioie e preoccupazioni si snodano tra l’ormai celebre cortile della famiglia Colombo e le strade di Napoli: Retequattro porta per la prima volta in tv “Signori si nasce… e noi?”, in onda mercoledì 26 giugno in prima serata alle ore 21.25, lo spettacolo de “I Legnanesi” che nella stagione 2017/2018 ha collezionato oltre 160.000 spettatori in tutta Italia e oltre 62.000 solo al Teatro della Luna di Milano.
Esempio più celebre di teatro en travesti in Italia, da 70 anni I Legnanesi appassionano gli spettatori con una comicità unica nel suo genere: un tuffo nel passato per ricordare e riscoprire la cultura popolare e, al tempo stesso, raccontare storie e debolezze della società di oggi. Tradizione e attualità in “italian-dialetto”, un mix di italiano e dialetto lombardo che costituisce una delle cifre più caratteristiche della compagnia.
Protagonista assoluto il collaudatissimo trio composto da Antonio Provasio (La Teresa), Enrico Dalceri (La Mabilia) e Luigi Campisi (Il Giovanni), che portano in scena vere e proprie “maschere” create nel 1949 da Felice Musazzi. Teresa è la tipica donna di cortile, alle prese ogni giorno con litigi sul lavoro o tra i vicini e sempre pronta a vessare la sua vittima prediletta, il marito; Mabilia, la figlia zitella, incarna il cliché della donna sempre al di sopra delle proprie aspettative e col sogno di diventare una soubrette, che si ispira a Wanda Osiris e alla “rivista all’italiana”. Infine il marito e padre Giovanni, personaggio in grado di restare muto per intere scene e giocare con la sola mimica facciale.
In “Signori si nasce… e noi?”, I Legnanesi rendono omaggio Totò, il principe indiscusso della risata: la vicenda, infatti, racconta della fuga d’amore al Sud di Giovanni, invaghito di una nobildonna napoletana, e del tentativo di Mabilia di riappacificarlo con Teresa. Il tutto tra tarantelle, scenografie e citazioni della tradizione partenopea, a dimostrazione di quanto la comicità del trio abbia ormai varcato i confini regionali per diventare fenomeno nazionale.