Il Teatro della Luna, respira il profumo del 68. “Hair the tribal love-rock” smuove gli animi e li porta a vedere tutto con positività e libertà.
Entrando in teatro, l’impressione è subito positiva e coinvolgente, infatti le maschere sono già vestite a tema e con arte attoriale si fanno ammirare e cominciano una bella interazione col pubblico, il quale viene travolto e trasportato da subito in quegli anni magici di cambiamento: il mitico 68.
La storia di questo musical è di oltre 50 anni e riproporlo non è facile, certamente serve anche un’ottima formazione artistica, cosa di cui il cast ha dato dimostrazione, interpretando con funzionalità scenica ed ottimo ritmo.
Uno splendido e numeroso staff di ragazzi talentuosi sul palco ed una band dal vivo proprio sotto lo stesso, riescono a dare un’ottima musicalità alle esecuzione di tutti i successi internazionali, da sottolineare positivamente le seconde voci sia sulle musiche che nei dialoghi, d’altronde la direzione musicale è del sempre brillante e capace Antonio Torella.
Una bellissima sintonia di gruppo che sta a dimostrare l’affiatamento tra tutti i componenti del cast ed una sinergia che pian piano travolge e coinvolge il pubblico, che si troverà entusiasta a fine spettacolo.
Nella presentazione dello spettacolo, Simone Nardini, regista e coordinatore della scuola di musical MTS dice: “Oggi, come allora, esistono ancora tanti Vietnam… e tanti giovani con la voglia di liberarsi dalla schiavitù commerciale della Società”.
Hair, spettacolo cult fine anni ’60, è più che mai l’ideale manifesto delle nuove generazioni che cantano l’alba dell’era dell’Acquario. Questo tributo vuole rendere omaggio all’opera-rock simbolo del pensiero “hippie”: in quegli anni si formavano gruppi di ragazzi e ragazze che trascorrevano il tempo senza inibizioni e accompagnavano la protesta contro le sofferenze della guerra con il grido di “Sesso, droga e Rock’n’Roll”.
Si può che in questo spettacolo sia stato tutto rispettato con una buona dinamica e con delle idee sceniche, giochi di luci e movimenti scenici interessanti che non è il caso di spoilerare per lasciare la sorpresa a voi lettori, è giusto che rimanga la carta su un regalo ancora da scartare, altrimenti che sorpresa è?
Produttiva la collaborazione tra MTS Entertainment e Compagnia della Rancia, libretto e liriche di James Rado e Gerome Ragni; Musiche di Galt MacDermot, Direzione Canora Pasquale Girone con la supervisione di Eleonora Mosca
Infine un plauso ad alcune interessanti scelte coreografiche di Valentina Bordi, coreografa, che ha avuto il difficilissimo compito di rendere omogeneo un cast di circa 50 elementi quasi sempre in scena.