Recensione di Gabriella Papa.
Teatro Leonardo di Milano, pieno per la prima serata di “Venere Nemica” portato in scena dall’acclamatissima Drusilla Foer con il suo spettacolo conclusosi ieri sera, del quale vi abbiamo parlato nel nostro precedente articolo
L’attrice, divina, racconta l’opera Amore e Psiche di Apuleio, in un monologo di 90 minuti attualizzandola e adattando i temi del grande mito ellenistico senza tempo, a stereotipi attuali.
Una rilettura di Venere e un’interpretazione di talento, della dimensione di vicenda femminile, in cui le componenti proprie di femminilità, bellezza, psiche–anima, sono esaltate in un artistico, spumeggiante e ironico monologo che include anche l’apprezzata presenza di Elena Talenti.
Venere dea immortale di bellezza, dialogando frustrata e insoddisfatta, eternamente in crudele conflitto con il tasso psichico degli umani-mortali, fa ridere e riflettere su amore e odio, distinti e contrari per ragione, ma unificati per sentimento, sessualità e passione. Proprio la dea Venere Nemica, genera Amore che diventa il mediatore tra razionalità e follia, tra cuore e mente. Amore come mancanza o possesso, amore materno e femminile, al centro sul palco ispirano il talento e le doti musicali di Drusilla.
Splendidi i costumi e la coreografia e forti gli applausi a tutti per questo intenso monologo che diventa un ideale contenitore di miti e un’artistico e divertente show musicale.