Federico Paciotti, Giovanni Allevi e Sumi Jo, insieme eccezionalmente per il singolo “Life is a Miracle” disponibile da oggi, venerdì 10 luglio, in digital download e sulle piattaforme streaming (https://lnk.to/LifeIsAMiracle
La canzone è accompagnata dal videoclip girato dal regista Cristiano Riccardi – online sul canale GiovanniAllevi VEVO (https://bit.ly/
Sintetizzando il concept del video, Federico Paciotti afferma: “Dentro ogni sentimento, dolore, amore, tristezza e gioia, è nascosto il meraviglioso mistero della vita. La farfalla rappresenta la gioia di vivere, volare dentro questo miracolo, nella sua caducità. Non importa quanto essa duri, durerà il tempo di un breve volo ma volo sarà. Il miracolo è accorgersi di volare e prendere tutto ciò che si incontra con amore e senso di inizio e fine”.
Un trio d’eccezione che celebra la vita, in ricordo delle vittime del Covid-19, e per sostenere il prezioso lavoro della Fondazione che porta il nome del Professor Umberto Veronesi, luminare conosciuto e apprezzato nel mondo.
Sumi Jo, soprano sudcoreano; Federico Paciotti, tenore e chitarrista; Giovanni Allevi, compositore e pianista: tre artisti, tre anime, accomunati dalla stessa sensibilità, per una canzone che si candida a manifesto dell’umanità più bella; un messaggio universale di solidarietà e di resistenza, perché la vita resta il più grande miracolo a cui assiste l’uomo.
Il brano (su etichetta Bizart – edizioni Sugar/Bizart – distribuito da Artist First), scritto da Federico Paciotti con il contributo di Giovanni Allevi, e il testo di Tony Canto, è stato masterizzato da Greg Calbi (John Lennon, David Bowie, Paul McCartney, Ramones, vincitore lo scorso anno di un prestigioso Grammy) presso lo studio Sterling Sound di New York.
La vita è sempre più uno straordinario miracolo che si compie ogni giorno, soprattutto di questi tempi. Sensazioni, immagini, pensieri, “frammenti di una vita” improvvisamente difficile, che Federico Paciotti, con il grande talento di Giovanni Allevi e della voce di Sumi Jo, ha trasformato in emozioni e musica, alla memoria di sua madre, scomparsa nei mesi scorsi, e di tutte le altre vittime colpite dal Coronavirus.
“La mia intenzione – afferma l’autore Paciotti – non era di rimarcare la drammaticità di un periodo così buio che ha afflitto molte esistenze in tutto il mondo, ma di veicolare un messaggio di speranza, alimentata dal più grande miracolo che la vita possa donarci, l’amore incondizionato, e che riesce a risollevarci anche quando veniamo messi k.o. dalla quotidianità. Sono riuscito a coronare questo obiettivo artistico, grazie al fondamentale aiuto di due grandi artisti di fama internazionale: insieme abbiamo tessuto la melodia di quello che è divenuto non solo un brano, ma un vero e proprio racconto di un frammento di vita. Tony Canto è riuscito a mettere perfettamente nero su bianco tutte le mie emozioni ed i miei pensieri. Il lascito più prezioso che Mamma mi abbia donato è quello dell’arte e dell’amore in ogni sua forma. Con questa musica spero di essere riuscito a sintetizzarli come lei avrebbe voluto”.
“Ho sempre pensato – aggiunge il soprano Sumi Jo – che la musica abbia un valore sublime come linguaggio che unisce e tocca tutte le persone di qualsiasi razza, religione ed etnia. E ne ho avuto conferma nei tre mesi di lockdown vissuti in Italia. Vedevo la gente tutte le sere uscire sui balconi a suonare e a cantare in segno di solidarietà, per esorcizzare la paura e sollevarsi dal dolore delle immagini in TV. Ho vissuto personalmente quel dolore con la precoce scomparsa di una mia cara amica, Patrizia, cosi ho voluto essere accanto a suo figlio Federico in questo progetto”.
Suoni delicati, come delicate scorrono le dita di Giovanni Allevi sul pianoforte, accompagnano le voci del tenore Federico Paciotti e del soprano Sumi Jo, che cantano la bellezza del “ritrovarsi ancora, per non lasciarsi più”.
“Life is a Miracle” vuole essere anche un omaggio, al Professor Umberto Veronesi, come spiega ancora Paciotti: “Un grande uomo e un grande medico, che ha dedicato tutta la sua vita a salvarne altre. Un ringraziamento sentito va al mio amico Adolfo Vannucci, con il quale abbiamo immaginato questo progetto sin da subito in favore di Fondazione Umberto Veronesi, che sostiene da sempre e con determinazione la ricerca scientifica d’eccellenza”.