Isole di San Blas. L’obiettivo di Paolo Gotti inquadra un gruppo di bambini e adolescenti della tribù dei Cuna che sorridono, tra sorpresa e stupore, stretti l’uno all’altro. E’ qui, nell’arcipelago panamense, che inizia il viaggio nel mondo del fotografo bolognese per comporre ritratti di famiglie.
In un periodo storico dove l’emergenza sanitaria ha determinato la sospensione della mostre e la chiusura degli spazi espostivi museali, il fotografo bolognese ha deciso di focalizzare la sua ricerca sui legami familiari, che mai come ora, proprio per la distanza sociale a cui siamo costretti, sono diventati parte di una riflessione più ampia e profonda sui complessi mutamenti sociali che stiamo vivendo.
Paolo Gotti ha selezionato all’interno del proprio archivio fotografico, che conta oltre 10.000 immagini fotografiche scattate nell’arco di quasi cinquant’anni di viaggi avventurosi attorno al mondo, 13 immagini che vogliono rappresentare una sintesi del concetto di famiglia. Queste 13 fotografie compongono il calendario 2021 dal titolo FAMILIES, che è già possibile prenotare scrivendo a paologottifotografo@libero.it o telefonando al numero 329 2343305.
Il calendario è disponile in due versioni:
grande da parete con misure: 68 x 50 cm compreso sottoblocco
piccolo da tavolo con misure 21 x 15 cm compreso sottoblocco
Allargate, ristrette, patriarcali o matriarcali. Oppure immagini di uno stereotipo logoro, proprio come i tre manichini – padre, madre, figlio – appesi in un mercato di un Paese del Sud del mondo. Un pezzo di Occidente, tra bancarelle che odorano di spezie, per ricordarci, inquietante, come i cliché siano sempre lì, in ogni parte del globo, per allontanarci da una realtà complessa, variegata, che si ribella ai luoghi comuni.
Paolo Gotti è andato a cercare non tanto verità (sempre inafferrabili) quanto differenze nelle strutture famigliari. Con sguardo quasi antropologico ma prima ancora con sguardo poetico. Per immortalare affetti legati dai vincoli di sangue, cementati da contesti culturali e sociali che dilatano i confini dei legami o li restringono.
Sudamerica, Africa, Asia. Eccole lì, le famiglie, le tante famiglie. Su una spiaggia caraibica. In un villaggio di un qualsiasi remoto luogo di un Paese asiatico, lontano dalle metropoli, dalla modernità, da grattacieli e auto. Oppure in una qualsiasi area africana. Strutture portanti di ogni società. Ma anche, a volte, ciò che resta di esse, rimpicciolite, esposte a nuove solitudini, ad addii, a lontananze.
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