Accanto ai volti della tradizione musicale europea, la 76a stagione dei Pomeriggi Musicali, preparata dal direttore artistico Maurizio Salerno, presenta in questi primi mesi del 2021 alcune pagine in prima assoluta: così, dopo i ritmi statunitensi della Wedding and Funeral Marching Band di Alberto Cara, per i prossimi due appuntamenti settimanali giovedì 25 (ore 20) e sabato 27 febbraio (ore 17) in live streaming dal Teatro Dal Verme (alla pagina http://dalverme.org/streaming.php), sarà proposto in prima esecuzione assoluta il brano vincitore del concorso di composizione dei Pomeriggi Musicali 2019: Maillon de la Cadène del giovanissimo Attilio Foresta Martin.
Sul podio un altrettanto giovane talento, apprezzato già durante gli appuntamenti natalizi, Alessandro Bonato, che guiderà l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali anche in due celebri pagine di Wolfgang Amadeus Mozart: il Concerto in La maggiore per clarinetto e orchestra K 622, solista Marco Giani (primo clarinetto dell’ensemble milanese), e la Sinfonia n. 38 in Re maggiore K 504 “Praga”.
In coincidenza con questa prima assoluta, parte una nuova iniziativa per mantenere vivo il rapporto con il pubblico e costruire una sorta di foyer digitale che si anima prima dei concerti: tutti gli appassionati potranno scrivere entro mercoledì 24 febbraio alle ore 15 ai Pomeriggi Musicali, tramite le pagine social o alla mail stampa@ipomeriggi.it le proprie domande al compositore della prima assoluta, in questo caso Attilio Foresta Martin (Roma 1987). Allievo al Conservatorio dell’Aquila di Claudio Perugini, poi a quello di Santa Cecilia di Matteo D’Amico, Foresta Martin ha proseguito gli studi al Berklee College di Boston e si è perfezionato con Alessandro Solbiati e Fabio Vacchi. Nel suo catalogo numerose colonne sonore, e vari premi fra cui questo dei Pomeriggi Musicali, assegnato da una commissione composta da Carlo Galante, Mauro Montalberti e Fabio Vacchi.
La sera del debutto, il concerto sarà preceduto (ore 19.30) da un video in cui Attilio Foresta Martin risponde alle domande del pubblico.
Maillon de la Cadène spiega Raffaele Mellace nelle note di sala disponibili sul sito web dei pomeriggi Musicali «contempla le conseguenze di secoli di colonialismo sulla società africana, dipartendosi da un punto di osservazione originale. Il fenomeno al centro della composizione è il rituale magico cui sono sottoposte le ragazze di etnia yoruba dell’Africa occidentale per indurle a una condizione di schiavitù e prostituzione permanenti. Nella prospettiva di Foresta Martin, forte degli studi dello psichiatra Franz Fanon sulla relazione tra malattia mentale e colonialismo, l’impiego di tali riti, falsamente spacciati come autoctoni, come strumento coercitivo della popolazione rappresenta un retaggio di usi coloniali. Nello specifico la breve composizione, primo pannello d’un progetto più ampio, descrive in tre stadi questa esperienza terribile, evocando la violenza e il terrore dell’incantesimo, l’inquietudine attonita della ragazza, cui dà voce l’oboe, e infine, su un ostinato ritmico tipico della musica yoruba, il dramma vissuto dalla protagonista e con lei dalla società che di quel sistema perverso è insieme vittima e carnefice».
Il programma del concerto prosegue con due pagine di Wolfgang Amadeus Mozart. Il primo, il Concerto in La maggiore per clarinetto e orchestra K 622, solista Marco Giani, suggerisce un legame novecentesco con l’Africa – e con il brano iniziale di Foresta Martin – essendo divenuto celebre presso il grande pubblico come colonna sonora del film “La mia Africa” (1985) di Sydney Pollack dal romanzo di Karen Blixen interpretato da Meryl Streep e Robert Redford. Il concerto mozartiano, completato poco prima di morire nell’ottobre del 1791, è una pagina luminosa e toccante per uno strumento allora recente e dedicato a un amico virtuoso, Anton Stadler. Quindi in chiusura la celebre Sinfonia n. 38 in Re maggiore K 504 “Praga”, anch’essa pagina della maturità datata 1786, così intitolata perché destinata alla città della prima esecuzione, luogo caro al compositore, dove otteneva quei successi di cui Vienna era avara.
Prima del concerto di sabato 27 febbraio, il pubblico potrà seguire un nuovo appuntamento del foyer digitale, che avrà per protagonista il clarinettista Marco Giani.
La prossima settimana tornerà al Teatro Dal Verme un grande artista come il violinista Sergej Krylov che presenterà un programma monografico dedicato a Felix Mendelssohn-Bartholdy eseguendo entrambi i concerti per violino insieme all’ouverture “Le Ebridi” e quella da “Sogno di una notte di mezza estate”.
I Pomeriggi Musicali desiderano rassicurare tutti coloro che sono in possesso degli abbonamenti per la 76ª Stagione Sinfonica dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali che, non appena sarà possibile riprendere le attività in Teatro, saranno rese note le possibilità e le modalità di recupero dei concerti sospesi a causa della pandemia.
Informazioni
Teatro Dal Verme
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