Si è concluso il Festival della Canzone Italiana, che come ogni anno ha fatto parlare di musica, artisti, ma soprattutto si è data voce a tanti pettegolezzi sulle performance degli ospiti, dei due conduttori Amadeus e Fiorello e del super chiacchierato Achille Lauro, quest’anno ospite fisso con i suoi personaggi stravaganti, che sono stati poco originali e per lo più rimarcavano, in maniera volgare, le grandi icone del passato.
Gli italiani si sono divisi su chi era a favore e chi era contro questa grande macchina organizzativa che pare abbia più la vocazione di produrre soldi che musica, perlomeno la musica come si intende nella sua accezione più pura.
Il grande assente il pubblico e con esso gli applausi, che per l’occasione sono stati surrogati. Gli unici veri, ma certamente da contratto, erano quelli dell’orchestra, che oltre ai loro strumenti facevano suonare le loro mani.
Noi, così come annunciato non abbiamo seguito, volutamente, questa edizione del festival e da quel poco visto attraverso gli spezzoni nei vari servizi dei Tg nazionali, non siamo in grado di dare giudizi sulle canzoni in gara, ma sarà il tempo a dare i veri risultati al di là di quanto deciso dalla varie giurie.
La 71° edizione di questo festival è stata vinta da i Måneskin con la canzone ‘Zitti e buoni’. Sul podio insieme a loro anche Francesca Michielin e Fedez con ‘Chiamami per nome’ e Ermal Meta con ‘Un milione di cose da dirti’, rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Inoltre a Willy Peyote è andato il premio della critica Mia Martini, a Colapesce e Dimartino il premio Lucio Dalla, mentre il Sergio Bardotti come miglior testo è stato assegnato a Madame. Ermal Meta si è aggiudicato anche il Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale.
Come detto non esprimiamo giudizi ma a loro, come a tutti gli altri partecipanti alla kermesse musicale, vanno i migliori auguri. Sarà poi il pubblico, come sempre, a decretare il successo dei loro brani.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.