La storia d’amore di Beatrice e Francesco piace al popolo del web e dei social che premia il video con 12mila visualizzazioni in meno di 4 giorni, 104 condivisioni su profili personali e diversi gruppi, 41 commenti per un valore di 24.479 persone raggiunte in brevissimo tempo!
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L’armonia in una coppia fa rinascere le città e realizza grandi cose. Mentre aumentano i femminicidi e le storie di sopraffazione e violenza non si contano più, da Cavallino, nel Salento, arriva una romantica storia d’amore vecchia di quasi cinque secoli, ma attuale ora più che mai.
E’ la parità tra uomo e donna il segreto dell’Amore e della Rinascita. Ce lo insegnano Beatrice Acquaviva D’Aragona e Francesco Castromediano, che governarono Cavallino nel ‘600 e che sono stati immortalati con statue di pietra a grandezza naturale nella Chiesa del Convento della stessa cittadina. Osservando bene le mani degli sposi, si può notare che lei mette nelle mani di lui il suo cuore. Una scena struggente e romantica che merita di essere vista almeno una volta nella vita ed elegge Cavallino come la Città dell’Amore, nel Salento al pari di Verona nel Veneto.
Ed è questa la storia centrale raccontata nel nuovo video della giornalista salentina Carmen Mancarella, con montaggio e riprese drone a cura di Paolo Laku, che grazie alla Città di Cavallino ha illustrato la bellezza e i misteri della cittadina a due passi da Lecce con la sua frazione di Castromediano.
La storia d’amore di Beatrice e Francesco, pubblicata sulla pagina fb Carmen Mancarella Cultura&Turismo, piace al popolo del web e dei social che ha premiato il video con 12mila visualizzazioni in meno di 4 giorni, 104 condivisioni su profili personali e diversi gruppi, 41 commenti per un valore di 24.479 persone raggiunte in brevissimo tempo. Dati che si riferiscono all’istante in cui noi scriviamo e che potrebbero crescere ancora di più di ora in ora.
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Soddisfatto il sindaco, Bruno Ciccarese Gorgoni: “Siamo molto soddisfatti che il video, voluto dalla Città di Cavallino, sia piaciuto così tanto. Il digitale è ora l’unico mezzo per restare accanto ai tanti viaggiatori e giornalisti che nel passato abbiamo ospitato a Cavallino e Castromediano e che continuano ad amare la nostra città con il desiderio di ritornarvi quanto prima. Noi naturalmente li aspettiamo, augurandoci che ritornino quanto prima”.
Il video si apre con il Museo Diffuso che accoglie il visitatore come un immenso mare verde, dove si leggono i resti dell’Antica Città Messapica, definita la Pompei del Salento perché venne abbandonata misteriosamente nel VI secolo Avanti Cristo.
Dice il direttore del Museo Diffuso, Grazia Semeraro, famosa archeologa e docente dell’Università del Salento: “Anche se il Museo è chiuso a causa del lockdown stiamo lavorando per renderlo sempre più fruibile al grande pubblico e stiamo studiando nuove forme di comunicazione per raccontare quante straordinarie storie di uomini e donne dell’Antichità si siano avvicendate tra quelle mura”.
La città antica venne misteriosamente abbandonata nel VI secolo avanti Cristo, tanto che il sito viene definito la Pompei del Salento perché tutto è rimasto misteriosamente intatto così come l’hanno lasciato i suoi abitanti, i Messapi, il popolo che abitava la terra dei due mari, lo Jonio e l’Adriatico.
Il video si sofferma sulle attività principali della cittadina: il ferro battuto di cui si possono ammirare opere anche nel sito archeologico, i cavalli, allevati per gare equestri italiane e internazionali, la buona cucina, i personaggi più famosi, primi tra tutti il patriota del Risorgimento italiano, Sigismondo Castromediano, mazziniano che trascorse ben due anni e sette mesi della sua vita nelle dure carceri borboniche e Giuseppe De Dominicis, il poeta a lui contemporaneo che denunciava le diseguaglianze sociali con i suoi “Canti de l’Autra Vita” ispirati alla Divina Commedia di Dante.
Nella moderna e attiva frazione di Castromediano, sorta intorno ad antiche masserie, spicca poi la Torre Colombaia, che rappresenta il potere dell’informazione: vinceva le guerre il signore che poteva contare non solo su molti armati, ma anche sui colombi viaggiatori, in grado di far arrivare i messaggi più velocemente possibile.
Il borgo è rinato nel Rinascimento grazie all’Amore dei due sposi. Mano nella mano e in una posizione di parità Beatrice e Francesco sembrano ancora oggi dolcemente attraversare la vita.
Vedi il video anche su you tube
https://www.youtube.com/watch?v=tUbSDVo7KlU
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