Martedì 11 maggio alle 11.00 i punti vendita di Le Gru, in portfolio al Gruppo Klépierre, e di tutti i centri commerciali d’Italia, manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. L’iniziativa, che sul territorio italiano coinvolge 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi.
Le Associazioni del commercio vogliono dare voce ai 780.000 lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, che vivono da oltre un anno in un clima di forte incertezza, aggravato dalle stringenti misure con cui il Governo impedisce a migliaia di attività commerciali di lavorare nel week-end, ovvero nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.
“Nel dettaglio, Le Gru, il più grande centro commerciale del Piemonte, rappresenta un motore economico e un presidio occupazionale strategico a livello territoriale – dice il direttore della Galleria Davide Rossi – in virtù dei suoi 180 negozi, dei quali il 40% sono gestiti da imprenditori locali, e di un indotto tra diretto e indiretto che garantisce 1.500 posti di lavoro. Le Gru, inoltre, con i suoi 12.7 milioni di visitatori l’anno, rappresenta una vera e propria piazza urbana, destinazione non solo per lo shopping ma anche per le numerose attività di ristorazione e leisure, nonché per i molteplici servizi rivolti alla cittadinanza, tra cui il nuovo centro vaccinale. Il tutto condotto con i più elevati standard di sicurezza. Alla manifestazione di protesta ha aderito la maggior parte dei negozi del nostro Centro”.
Proprio in tema di sicurezza, la manifestazione è volta anche a ribadire che, sin dall’inizio della pandemia, i centri, i parchi e le gallerie commerciali hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che al loro interno non si registrasse alcun caso di focolaio.
Le Associazioni del commercio coinvolte auspicano di poter avere dalle Istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua a operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa.