All’Acquario Civico di Milano apre il progetto espositivo dell’artista Luca Bertasso, intitolato Pop Aquarium, a cura di Chiara Canali e Antonella Mazza, organizzato da Art Company.
La mostra, promossa da Comune di Milano – Cultura e Acquario Civico, presenta una dedicate al tema dell’acquario e allestite all’Acquario Civico di Milano, splendido edificio liberty situato all’entrata di Parco Sempione, tra il Castello Sforzesco e l’Arena, terzo Acquario più antico d’Europa.
Gli “Acquari”, realizzati a partire dal 2012, costituiscono un vero e proprio repertorio visivo enciclopedico, che parte dalla lettera A e arriva alla Z per ricominciare dal numero 1 ed arrivare attualmente al 60. Pur essendo densi di numerosi riferimenti letterari e storici, dai fregi dell’antica Mesopotamia ai bestiari della letteratura medievale, dalle decorazioni scultoree di mostri scolpiti nelle cattedrali alle ibridazioni fantastiche dei fumetti, gli “Acquari” ci parlano del nostro presente, denunciano la nostra frenetica condizione, la profonda crisi di valori cui assistiamo indifferenti.
Luca Bertasso è un pittore che fonde il classico col contemporaneo, un moderno amanuense, immerso nello sfrenato consumismo di questi nostri tempi.
Gli “Acquari” di Luca Bertasso sono schermi di TV Pop che mettono in onda mondi fantastici popolati da pesci antropomorfi su fondi blu mare. Variopinti e grotteschi caleidoscopi, magici giochi alchemici, compilazioni enciclopediche barocche dipinte con maestria e coraggiosi accostamenti di colore. Uno stile bizantino, per la grande precisione formale, fondata sull’uso di ripetute stesure di colore e meticolose dorature e argentature dei contorni.
Un universo liquido, scandito da atmosfere noir o surreali, brulicante di creature ibride, con sembianze greche ed egiziane, che ricordano le fantasie fiamminghe di Hieronymus Bosch e gli incubi innocui di Heinrich Füssli, e che dichiarano il loro debito con gli studi di Jurgis Baltrušaitis e con le fantasie di Jorge Luis Borges.
Pesci surreali con tratti molto umani, stracarichi di elementi e di particolari, in un horror vacui che riflette i meccanismi di accumulo e straniamento della nostra società contemporanea e ci suggerisce profonde riflessioni sull’arte del vivere.
Così dichiara Chiara Canali nel suo testo critico: “Come Warhol, con la sua ottica fredda e distaccata, assume il modulo non solo a livello compositivo ma anche antropologico, così Bertasso utilizza l’elemento del modulo e lo rende un elemento multiplo e infinito, per descrivere una variegata fauna antropomorfa dove l’individuo si trasforma in uomo-massa, in uomo moltiplicato, intrappolato dal sistema produttivo all’interno di una condizione ormai stereotipata”.
Continua Antonella Mazza: “Gli Acquari sono radiografie della nostra interiorità, della nostra mente, della nostra anima, con tutti i vari personaggi che la popolano. Ed anche foto istantanee della nostra quotidianità, che denunciano il nostro vivere sfrenato e ci portano a riflettere sul futuro del nostro pianeta.
L’allestimento con gli Acquari sottovuoto vuole lanciare un messaggio di difesa dell’ambiente e denunciare l’uso indiscriminato della plastica: lasciamola all’arte e togliamola dalla Natura.”
Energie rinnovabili e riduzione delle emissioni sono temi che condividiamo con passione con Fondazione SOS Planet di Amedeo Clavarino, impegnata al risveglio delle coscienze sulla necessità di diventare net CO2 neutrali entro il 2030 per salvare l’umanità dal surriscaldamento climatico.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da EMMEGI Contemporary, con prefazione di Filippo Del Corno, assessore alla cultura, Domenico Piraina, direttore dei musei scientifici di Milano e testi critici di Chiara Canali e Antonella Mazza.
Tutti i dettagli sul programma, le informazioni, i giorni e gli orari di apertura e le modalità d’accesso per i visitatori sono pubblicati sul sito web istituzionale: www.acquariodimilano.it