Al Teatro Leonardo di Milano ieri 22 ottobre 2021 ha debuttato, in prima nazionale, lo spettacolo “IO, STEVE JOBS. “, già presentato nel nostro precedente articolo a cui vi rimandiamo per altre informazioni, orari e prezzi.
Come sempre, anche questo spettacolo è un vero capolavoro, per il quale Corrado d’Elia ha dedicato oltre un anno di studio e di scrittura per poter rendere in scena e trasferire al suo pubblico la figura del genio di Cupertino, come solo lui sa fare.
Nella scenografia minimalista trovano posto da un lato una postazione da speaker radiofonico con microfono e cuffie e dall’altro una sorta di monolite inclinato, ma che potrebbe essere anche la sagoma di un moderno iphone, il quale si illumina ora con luci ad intermittenza, ora con accecanti bagliori in sincronia con le musiche che scandiscono i vari momenti del racconto, amplificando le emozioni.
Vedendo recitare d’Elia, si ha la sensazione che il vero Steve Jobs e gli altri personaggi che lui evoca, siano realmente sul palco, tanta è la passione e la sua potenza recitativa che, in maniera sublime, riesce a trasmettere nel suo flusso continuo di pensieri. Delle vere e profonde vibrazioni arrivano allo spettatore, mentre l’attore in scena, nei panni di uno speaker, da voce ora all’amico di Jobs (Steve woz), ora allo stesso Steve Jobs, ma anche alla fidanzata della gioventù e madre della sua prima figlia Lisa: anche lei entra nel racconto, con la voce della sua innocenza.
In seguenza ritmica, e senza pause, si attraversa ogni ambito della vita del personaggio, che partito dal niente e riuscito ad avere tutto.
Corrado d’Elia, un vero maestro nel costruire i suoi personaggi, è riuscito anche questa volta a interiorizzare tutto fino nell’anima e poi, come in un percorso poetico, si lascia andare egli stesso, coinvolgendo il pubblico che si emoziona e, a tratti, quasi non respira per non interferire con l’atmosfera magica che si viene a creare e, in questo stato di totale e intensa condivisione, si commuove, ride, piange e urla, lasciando tutti senza fiato.
Così, come fa un pittore, d’Elia compone la sua tela con mille colori che corrispondono alla poliedricità del personaggio di Steve Jobs: il genio, il ribelle, l’anticonformista, l’uomo che ha saputo innestare l’anima alla tecnologia, ma anche Steve il solitario, il visionario, il cocciuto e l’idealista, colui che pur in difficoltà ha saputo rialzarsi in maniera eccezionale. L’uomo che ha saputo trasformare ogni lancio di prodotto in un evento memorabile.
Questo spettacolo merita di essere vissuto, più che essere visto, perchè a parole non si può descrivere, ma solo attraverso le emozioni uniche che si generano in sala si può comprendere. Per questo è consigliato “Ai folli, agli anticonformisti e ai ribelli. A chi si sente indipendente e libero. Ai rompiscatole, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose a modo loro, in un modo diverso. A quelli che non amano le regole e i regolamenti”. Praticamente a tutti e ognuno saprà riconoscere un pò di se stesso e avrà gli stimoli per affrontare meglio il prossimo futuro.
A fine spettacolo, arrivano meritati e lunghi gli applausi per Corrado d’Elia, che ringrazia il suo pubblico e alza le braccia al cielo in segno di vittoria per essere riuscito a trasmettere il frutto del suo lavoro. Ma non c’erano dubbi!
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.