E’ attualmente in scena al Teatro Litta di Milano, dove replicherà fino al 28 novembre, lo spettacolo “Alcesti, una donna“, già presentato con il nostro articolo precedente, a cui vi rimandiamo per trama, cast, orari e prezzi.
LA RECENSIONE
Entriamo nella sala teatrale e, da spettatori, ci sediamo come sempre. Ma stavolta è diverso. Stavolta, anche se siamo sempre il pubblico, ci ritroviamo in un ambiente illuminato di rosso. Queste luci rosse, che tanto sembrano evocare il sangue versato di Alcesti, si espandono per tutta la sala, rendendoci sensorialmente partecipi in modo attivo a questa atmosfera.
Mentre ancora siamo seduti a parlare fra noi, come ogni pubblico entusiasta e pieno di voglia di viversi il momento presente, ci rendiamo conto pian-piano di un sussurro leggero che ci accompagna. Sotto le nostre risa, sotto le nostre parole di spettatori, avanzano i sussurri di una voce leggera e spezzata che, mano a mano, si fa sempre più presente.
Ed ecco che quel sibilo diventa un timbro vocale ben presente, introducendoci poeticamente la triste vicenda della nostra Alcesti, regina di Tessaglia che ha scelto di sacrificare la propria vita per salvare il marito dalla morte.
La sala è ora avvolta nel buio, sul palcoscenico abbiamo una scenografia essenziale di pannelli nero-lucidi che creano una buona profondità spaziale. All’improvviso, alle nostre spalle e vestito di scuro, arriva un attore, sale le scalette, si gira e ci parla. Ci narra cosa ne è stato di Alcesti, ci dice dell’egoismo di Admeto, ci trasporta nella vicenda tragica proprio come se noi fossimo il popolo stesso.
Le scene si susseguono nelle vicende fra Alcesti e la sua morte, Admeto e il suo narcisismo, Ercole e la sua impulsività, Ferete e la sua incapacità di avvicinarsi al figlio o di poterlo salvare. Senza voler spoilerare troppo, Alcesti, una donna è un dramma ben riscritto da Filippo Renda, reso moderno e attuale, attraverso anche un’esaltazione di una vena non solo tragica ma anche inaspettatamente satirica. Un antico testo greco di Euripide è stato trasportato ai giorni nostri, in modo efficace, intrigante e facilmente fruibile, a quanto pare, visto che fra il pubblico ci sono stati pure molti giovani e giovanissimi.
La produzione MTM teatro ha portato in scena al Litta “Alcesti, una donna”, dove troviamo un Filippo Renda con una recitazione chiara, presente e ben scandita, un Beppe Salmetti deciso e dal ritmo sostenuto, un Luca Oldani continuamente in azione e una particolarissima Irene Serini che riesce a interpretare sia l’eroina Alcesti che l’anziano Ferete.
La qualità e l’alta esperienza accademica e teatrale degli interpreti si sente e si vede! Della trilogia del Tragico femminile del Teatro Litta e in scena sino al 28 Novembre, lo spettacolo è interessante, per niente noioso e assolutamente consigliabile anche per i ragazzi.