Il fraseggio elegante, il tocco raffinato e percussivo, un eccellente senso del blues e un’incredibile vena compositiva: queste le caratteristiche che hanno fatto di George Cables uno dei più importanti pianisti oggi in attività. Chiamato dall’Associazione Catania Jazz a esibirsi per un doppio appuntamento nell’ambito del Circuito Jazzistico Siciliano, il leggendario performer si esibirà insieme al saxofonista Piero Odorici, suo partner di lunga data, a Catania, presso il Teatro ABC, il prossimo 8 dicembre, e a Palermo, al Teatro Golden, la sera successiva. Con loro suoneranno anche Darryl Hall al contrabbasso e Jerome Jennings alla batteria, esponenti del trio ufficiale di Cables.
Con questo concerto si chiude per l’anno anche la programmazione delle prima parte della stagione del circuito, che riprenderà a partire dal 18 gennaio con l’Horn Trio di Federica Michisanti.
Classe 1944, George Andrew Cables si è formato alla New York High School of Performing Arts (quella poi resa celebre dalla serie televisiva Saranno famosi ) con un’educazione musicale di tipo classico, continuando successivamente lo studio del pianoforte al Mannes College per due anni nei quali muove i primi passi nell’ambiente jazz. Entra a far parte dei Jazz Samaritans, suonando insieme ad altri giovani destinati a un grande avvenire: Billy Cobham, Lenny White, Clint Houston, Steve Grossman. La facilità con cui Cables sa adattare la sua sbalorditiva tecnica alle necessità espressive del jazz gli permette di collaborare da subito con i più grandi artisti del momento, quali Paul Jeffrey, Max Roach e, nel 1969, Art Blakey. Sempre nel 1969, entra nel gruppo di Sonny Rollins, col quale raggiunge la West Coast, dove decide di stabilirsi. Durante il suo periodo californiano sviluppa importanti collaborazioni con Joe Henderson (dal 1969 al 1971), Freddie Hubbard (dal 1971 al 1976), Woody Shaw e Bobby Hutcherson, coltivando nel frattempo la propria attività da leader.
All’apice della sua carriera, Cables viene chiamato dal leggendario Dexter Gordon, col cui quartetto incide anche diversi dischi per la Columbia (1977-79) e, nello stesso periodo, collabora con George Benson e, soprattutto, con Art Pepper. Il sodalizio con Pepper, durato dal 1979 sino al 1982, anno della scomparsa del sassofonista, è documentato su una serie di dischi per le etichette Contemporary e Galaxy, considerati pietre miliari della storia del jazz moderno (su tutti il disco in duo Goin’ Home). Da allora Cables ha proseguito alla testa di proprie formazioni, soprattutto trii, ma anche ensembles più ampi.
Cables è uno dei più importanti pianisti del nostro tempo, come dimostrano anche le collaborazioni sia dal vivo che su disco con Elvin Jones, Nat Adderley, John Abercrombie, Gary Bartz, Bob Berg, Ray Brown, Ron Carter, Tony Williams, Joe Chambers, Don Cherry, Stanley Clarke, Jimmy Cobb, Billy Cobham, Jack DeJohnette e innumerevoli altri.