Al Teatro Martinitt di Milano fino al 30 gennaio ‘Ti dedico una canzone’ – una commedia per riflettere e divertirsi

Sarà in scena fino al 30 gennaio lo spettacolo TI DEDICO UNA CANZONE, commedia che ha debuttato lo scorso 14 gennaio, sul palco del Teatro Martinitt di Milano.

Per altre notizie, cast, date, orari e prezzi vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione.

LA RECENSIONE
Una vita familiare, non priva di problemi: economia difficile, figli da crescere, prestiti da coprire, lavoro incessante, stanchezza da lavori domestici… non manca nulla di una tipica giornata e vita napoletana negli anni ‘70/ ‘80, in un tempo in cui poche norme, troppo poche, regolano la sicurezza nei luoghi di lavoro e proteggono la debolezza di risorse.

Sulla scena il marito Giuseppe (Antonio Romano) lavoratore responsabile e in un cantiere navale, meritevole di una promozione: finalmente capo di una squadra, capo nella forma, ma non nei contenuti economici; la moglie (Maria Scorza), occupata full time nella cura della famiglia (con 2 figli) e della casa… qualche rimpianto, il ricordo di una piccola esibizione che avrebbe voluto presentare ballando un brano di George Michael, con suo cognato (Antonello Pascale), nulla facente, con occupazioni saltuarie, obbligate dalla sopravvivenza. Infine, la ricca vicina (Carlotta Ballarini), moglie di un medico ospedaliero, intrigante, impicciona e usuraia: proprio l’opposto di quella donna che la ospita nella sua casa umile, anche per bere un caffè.

Quale sarà la canzone dedicata, come dice il titolo? “Caruso” di Lucio Dalla, orizzonte infinito del romanticismo partenopeo, oppure “Napule è” di Pino Daniele, specchio di una Napoli di mille colori, a volte di un cuore amaro e trascurato; oppure ancora quel brano di George Michael preparato da Giuseppe come regalo di San Valentino in ritardo, con tanto di giubbotto di pelle e occhiali scuri. Non sarà l’unico regalo…

Come promesso da molti anni, ci sarà una crociera… quasi incredibile… e quel “Come sei bella quando sorridi” completa il quadro di una coppia, felice a suo modo, dolce a suo modo, impreparata alle brutte notizie. Ma esse arrivano e sono affrontate con quell’ironia che fa di un uomo colpito, un uomo forte, che guarda con cinismo la non curanza di una azienda che, non solo, non ha rispettato le minime attenzioni di prevenzione, ma pone la negligenza del lavoratore come causa di una malattia polmonare che lo porterà alla morte.

Quale sarà allora la canzone dedicata? E’ la musica della vita, del giorno che passa tra la frenesia del lavoro fuori e dentro casa; la vita di abbracci e di litigi in famiglia; i figli che crescono… le delusioni, le gioie, gli imbarazzi e le rivalse.

Sorridendo e ridendo con loro, non possiamo non porre mente a quante volte, in un attimo, una notizia possa cambiare tutto: non ci sono più certezze e i desideri sono gli unici a resistere e a tenere in vita. Una crociera o un ballo; un lavoro o un regalo, una tenerezza o un urlo di dolore per quello che sarà.

Particolare la scelta dell’ambiente distinto in più piani separati dalle luci e dai passaggi dei personaggi:
creano una distribuzione degli spazi interni ed esterni alla casa di Giuseppe mettendo in evidenza la partecipazione o meno nella vita di questa famiglia.

Per nulla scontata, motivo di molte riflessioni, è una commedia piacevole e, nella sua leggerezza interpretativa, comunica senza distorsioni il ruolo del lavoro, della casa e delle dinamiche che in essi si sviluppano.

Consigliato a tutti!