I soliti ignoti fanno ‘colpo’ sul pubblico del Teatro Manzoni di Milano

Ha fatto il suo debutto sul palco del Teatro Manzoni di Milano lo scorso 8 febbraio e sarà in scena fino al 20 febbraio 2022  lo spettacolo “I Soliti Ignoti“, i cui protagonisti sono Giuseppe Zeno e Fabio Troiano, nei ruoli che furono  di Vittorio Gassmann e Marcello Mastroianni nell’omonimo film cult di Mario Monicelli a cui si sono ispirati in questa prima versione teatrale Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli nel loro adattamento diretto da Vinicio Marchioni.

Per altre notizie sullo spettacolo, cast, orari e prezzi vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione.

LA RECENSIONE:
La regia di Vinicio Marchioni, pur rimanendo fedele alla sceneggiatura originale, perchè era una scelta necessaria, ha saputo rendere fluida la narrazione consentendo così di far rivivere  allo spettatore la stessa atmosfera della pellicola cinematografica, che appartiene ad un epoca lontana da noi. Questo non vuol  dire che vedremo un ‘clone’ del film che è ‘intoccabile’ e impensabile riproporlo a teatro, non fosse altro per l’elevatura dei mostri sacri che lo hanno interpretato.

La scenografia  di Luigi Ferrigno rimane la stessa per tutta la durata dello spettacolo: un’imponente struttura metallica, alle cui spalle viene proiettata l’immagine di una strada dell’epoca, che di volta in volta diventa ora il carcere, ora l’aula del tribunale oppure l’appartamento dove si ritrovano Carmela e Ferribotte e quello dove viene tentato il colpo.  In essa si muovono i due protagonisti  e tutti gli altri interpreti (Paolo Giovannucci, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi e Marilena Anniballi) i quali con  la caratterizzazione dei loro personaggi, delle vere maschere,  riescono a renderla comunque dinanica e funzionale, anche con la complicità del gioco di luci.

Un ruolo determinante è affidato alle  musiche originali di Pino Marino  capaci di scandire e creare la giusta energia nei vari momenti dello spettacolo, che arriva al  pubblico in maniera gradevole, perchè ben costruito e ben recitato. Se, come è stato evidenziato da Antonio Grosso in conferenza stampa durante la presentazione, mettere in scena questo spettacolo  ha rappresentato una sfida, si può ben dire che questa  è stata vinta senza ombra di dubbio. A testimoniarlo sono i lunghi e applausi che il pubblico ha tributato agli artisti a fine spettacolo, ma anche i diversi applausi a scena aperta.

Giuseppe Zeno, nei panni di Peppe er Pantera, ha una piena padronanza della scena  e  conferma le sue ottime qualità attoriali,  se mai ce ne fosse di bisogno dopo averlo apprezzato, anche di recente, sul piccolo schermo nella prima stagione della serie televisiva “Mina Settembre”, della quale presto seguirà la seconda stagione. Anche Fabio Troiano, nel ruolo di Tiberio, che eredita da Vinicio Marchioni  da vita al suo personaggio in maniera credibile, pur non volendo emulare in alcun modo Marcello Mastroianni, come lui stesso ha affermato. Troiano sulla scena affianca Zeno e si muove con  naturalezza, imprimendo allo spettacolo un’equilibrata ironia, mista a ilarità.

Non è da fare alcun confronto con il film, ma la messa in scena è gradevolossima e permette un piena godibilità dello spettacolo anche per i più scettiti nostalgici del film di Monicelli.

Molto bene anche per tutti gli altri attori in scena, che interpretano un manipolo di ladri maldestri accomunati dalla miseria e la necessità di soddisfare il bisogno primario di mangiare. Tutti, con i loro personaggi fortemente caratterizzati, danno vita a dei clichè del nord e del sud, riuscendo a strappare spontanee risate  al pubblico, richiamando alla memoria gli indimenticabili  interpreti del film. In particolare è esilarante il ruolo di Capannelle, affidato a Salvatore Caruso, così come è da segnalare il talento di Marilena Anniballi nel doppio ruolo di Nicoletta e Carmela.

La commedia mette in risalto anche alcuni valori rimasti immutati nel tempo, come l’amicizia e il ruolo della donna, che allora come adesso  è determinante nella famiglia. Non tralascia neppure il fatto delle difficoltà economiche che si vivevano in quell’epoca (il finire degli anni ’50), ma che sotto altre forme stiamo vivendo anche nelle società odierna.

Per un piccolo assaggio guarda il video promo dello spettacolo:
https://www.youtube.com/watch?v=VYhrhifTZt4&t=35s