La Parrucca: uno spettacolo comico, reale, drammatico – domani l’ultima replica al Carcano

Il Teatro Carcano ospita dal 17 al 20 febbraioLa Parrucca”, da “La Parrucca” e “Paesi di Mare” due atti unici di Natalia Ginzburg, con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta per la regia di Antonio Zavatteri.

Per altre notizie sullo spettacolo, cast, orari e prezzi, vedi l’articolo di presentazione.

LA RECENSIONE
Paesi di Mare” è il primo atto in scena. Una coppia, Massimo e Betta, fanno ingresso in uno squallido appartamento preso in affitto per un mese, in uno sperduto paese di mare. Il motivo che li ha spinti fin lì è la possibilità, poi risultata vana, di un lavoro nella fabbrica di famiglia di un vecchio amico di Massimo. Dopo due anni, passati a girovagare, passando da case di parenti a pensioni, Massimo e Betta si ritrovano ad affrontare questa nuova avventura. Massimo, un eterno insoddisfatto, alla ricerca di una stabilità, apparentemente ottimista si contrappone a Betta, donna vera, ingenua, svogliata e depressa. Il discorso di Betta, sulla forza del cuore, che si contrappone alla fragilità del corpo, ed è capace di sopravvivere agli orrori, alla solitudine, alle angosce, racchiude tutta la profondità del pensiero della Ginzburg. “Paesi di Mare” si conclude così come è iniziato, con le valigie in mano e la partenza verso un nuovo destino per la coppia, alla ricerca di un equilibrio.

La Parrucca”, secondo atto in scena, sembra la continuazione del primo, cinque anni dopo, passando dagli anni ’60 agli anni ’70. Betta e Massimo sono rifugiati in una piccola stanza d’albergo in un paese di montagna, a causa di un guasto all’automobile. Massimo, che ha intrapreso la carriera di artista, si è isolato in bagno a leggere Freud. Betta, sola in stanza, ha una lunga telefonata con la madre, alla quale racconta, disperata dopo un litigio con Massimo, del naufragio del suo matrimonio.  La madre, invece di prendere le difese della figlia, giustifica Massimo per averla picchiata a causa, sicuramente, di un suo comportamento sbagliato. Un discorso che appare, oggi, anacronistico ma che rappresenta il pensiero del tempo, in cui la donna, seppur vittima, era sempre colpevolizzata.

Uno spettacolo comico, reale, drammatico con due interpreti eccezionali. Il tono allegro e ironico dei dialoghi, le comiche vicissitudini e le scene vivide di colori sgargianti, coprono in maniera velata una profonda tristezza che racchiude in sé l’inadeguatezza alla vita.