La commedia musicale La Piccola Bottega Degli Orrori è rimasta in scena fino al 30 aprile al Teatro Nazionale di Milano, riscuotendo una successo di pubblico e critica del settore.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo di Howard Ashman, tratto dall’omonimo film di Roger Corma e prodotto da Alessandro Longobardi, Oti, Viola Produzioni e Bottega Teatro Marche, dopo anni di rappresentazioni teatrali e due film è, senza dubbio, da considerare tra i pià belli di questo genere. Proprio per questa sua collaudata esperienza è uno spettacolo piacevole, capace di saper alternare tutti i suoi ingredienti in maniera equilibrata: Questa edizione si può considerare molto ben riuscita e tutti i suoi elementi si vanno ad incastrare, perfettamente, lungo tutto lo spettacolo.
IL CAST
Giampiero Ingrassia, Fabio Canino, Belia Martin, Emiliano Geppetti, Lorenzo Di Pietro, Giovanna D’Angi, Elena Nieri, Claudia Portale, Jessica Aiello, Paolo Ciferri, Mario Piana, Gaia Soprano. La regia è di Piero Di Blasio.
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BREVE TRAMA
Ambientato negli anni 60 a Skid Row, un piccolo centro nei sobborghi newyorkesi dove vive Seymour Krelborn, il presunto onesto e semplice uomo, che rimasto orfano viene adotto dal signor Mushnick insieme alla collega Audrey. Mushnik minaccia di chiudere il negozio perchè gli affari vanno male. Ai due nasce l’idea di farsi pubblicità esponendo in vetrina una piantina acquistata in un negozio cinese durante un’eclissi, a cui mettono nome “Audrey II”. Improvvisamente gli affari cominciano ad andar bene. Ma la pianta inizia a parlare e fa una richiesta che spaventa Seymour, praticamente necessita di sangue umano per sfamarsi. Ma procurarsi il sangue umano non è facile e la pianta è sempère più esigente e propone di far fuori delle persone per essere nutrita.
Spaventato, inizialmente rifiuta la macabra proposta, ma spinto dagli accadimenti a cui assiste in relazione ai maltrattamenti di Audrey da parte del suo fidanzato Orin Scrivello (Emiliano Geppetti), si lascia coinvolgere e sacrifica dei corpi umani, alla famelica pianta fino a che, in un susseguirsi di omicidi e risate, si arriva ad un epilogo inaspettato.
Ma come finira?
LA RECENSIONE
Giampiero Ingrassia non delude mai e si conferma ancora una volta un campione anche di questo genere teatrale, grazie alla sua ironia e la sua capacità attoriale che gli permette, in questo caso, di interpretare perfettamente il ruolo dell’innamorato impacciato e timido, senza mai cadere nel ridicolo, ma rimanendo in perfetto equilibrio tra il serio e il faceto.
Di Fabio Canino, che indossa i panni di Mushnik, si apprezza la sua spontaneità nel provocare le risate del pubblico, grazie alla sua lunga esperienza teatrale e non solo. Ma l’intero cast eccelle, in modo corale, nel saper rappresentare in scena i personaggi loro affidati, rispettando i tempi comici, senza i quali nulla funzionerebbe.
Non si può però non evidenziare la performance di Belia Martin nel ruolo di Audrey, che ancora una volta, come aveva fatto ne ruolo di suor Maria Claretta – Sister Act, ha dimostrato di possedere una voce potente, impossibile da non apprezzare.
Anche Emiliano Geppetti con le sue caricature del cattivo Orin (il dentista) strappa risate e viene apprezzato dal pubblico.
Sarebbe però impossibile e ingiusto non mettere in evidenza il personaggio nel ruolo della pianta, Audrey II, VEKMA K, Drag Singer internazionale, al secolo Lorenzo di Pietro, il quale, grazie alla sua ecletticità, anche nella sua apparente immobilità e più che eloquente e, quando nella sua evoluzione arriva a usare anche le gambe e si muove in scena, allora tutto viene focalizzato su lei/lui.
Di grande valore scenico le tre coriste Crystal, Chiffon e Ronnette, interpretate da Giovanna D’Angi, Stefania Fratepietro e Claudia Portale, le quali hanno tutte della magnifiche voci, ma tra tutte spicca quella di Giovanna D’Angi.
Ovviamente non sono trascurabili le musiche, che pur non essendo live, sono capaci di dare un valore aggiunto ad uno spettacolo, già di per se completo. Questo grazie alle note di Alan Menken, dirette da Dino Scuderi.
Peccato non poter dire nulla di Jessica Aiello, perchè per un imprevedivile problema personale non è andata in scena e il suo personaggio non è stato sostituito la sera della prima ma semplicemete assorbito, grazie alla versatilità dei colleghi sul palco e alla valente regia di Piero Di Blasio.
LA MORALE
Questo spettacolo al di là della sua vocazione, nel provocare le risate e qualche ora di evasione, ci dice che non si nasce buoni o cattivi, ma che queste due virtù si costruiscono in base alle nostre scelte, spesso influenzate dalle nostre esperienze, le quali pur non essendo determinanti, sono però fortemente caratterizanti. Ecco perchè dobbiamo sempre prediligere scelte positive, perchè le sole capaci di farci crescere e guardare gli altri senza pregiudizi, rabbia, sfiducia etc… sentimenti che influenzano invece, negativamente, la nostra vita e quella di chi ci sta intorno, rendendoci oltretutto infelici e ansiosi. Dunque affrontiamo le inevitabili difficoltà, vincendo le sfide della vita scegliendo di fare il bene e questo ci renderà felici, perchè i sogni si realizzano sempre solo se ci crediamo.
Arrivederci alla prossima stagione, forse!
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.