La stagione di prosa del Teatro Manzoni di Milano si è aperta lo scorso 18 ottobre con la commedia di Edoardo Erba, “Il Marito invisibile“, interpretata da Maria Amelia Monti e Marina Massironi, dirette dallo stesso autore.
Per leggere la trama e altre informazioni sullo spettacolo vedi il nostro articolo di presentazione.
Questa commedia di Edoardo Erba sembra quasi ci porti a rivivere le esperienze del periodi della pandemia, dove le nostre relazioni erano prevalentemente virtuali. Eppure non si parla mai esplicitamente di pandemia e non ha una collocazione precisa nel tempo ma di certo si riferisce al nostro senso di identità reale, che troppo spesso negli ultimi tempi si và sempre di più confondendo con quella virtuale.
L’intelligenza del testo teatrale di Edoardo Erba ci porta a riflettere e riemergere dal mondo virtuale, a cui a volte nostro malgrado siamo costretti, alla fisica presenza della scena, e dunque anche alla vita reale.
Come nel suo stile l’autore propone una situazione apparentemente banale (due amiche che parlano in video chat), che poi attraverso un linguaggio semplice fa elaborare allo spettatore, che ne ricostruisce i fatti dandone un’interpretazione personale. Per questo eviteremo di dare troppi particolari sullo spettacolo.
Lo spettacolo è un mix di sitcom, che non poteva avere interpreti migliori, ma non sfuggono i toni noir, che ne danno le caratteristiche di un triller dai risvolti, a tratti, drammatici che ci fanno riflettere e porre domande alle quali non ci sono risposte. Ma non vogliamo preocuparvi perchè non mancherà l’ironia pungente capace di coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine facendo da contrappeso nei momenti più difficili, soprattutto non lasciando spazio alla monotonia. Dei piccoli stacchi musicali segnalano al pubblico il cambio di umore, di genere, nel dialogo delle due donne in chat alle prese con un marito invisisile (Lukas), nato nella mente di una delle due (Lorella), ma che ben presto entra come protagonista anche nella vita dell’amica (Fiamma), donna delusa e stanca del rapporto reale con il marito.
Il finale, del tutto inaspettato, fa assaporare meglio tutti i messaggi passsati al pubblico fino ad allora, scoprendo poi il senso di tante situazioni paradossali e offrendo tante chiavi di lettura, tutte capaci di arricchirci, raggiungendo così quello che è lo scopo primario del teatro.
Impeccabile la regia di Erba capace di dare senso ad ogni diaologo come alle pause, ma che non poteva avere efficacia se non incontrandosi con due straordinarie interpreti come Maria Amelia Monti e Marina Massironi, la cui recitazione spontanea non lascia dubbi ed è convincente. Per questo già durante lo spettacolo ricevono applausi a scena aperta, così come alla fine vengono applaudite a lungo da un pubblico convinto e soddisfatto.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.