E’ stato uno scroscio di applausi a colmare l’atmosfera del Piccolo Teatro Studio Melato la sera del 3 novembre, dove il pubblico, che ha assistito alla rappresentazione di Cirano deve morire, non era poi così numeroso ma lo è stato abbastanza da far risuonare una forte standing-ovation a fine spettacolo.
Per altre informazioni sullo spettacolo, orari e prezzi vedi il nostro articolo di presentazione.
In scena tre attori: Paola Giannini, Alessandro Bay, Giusto Cucchiarini. La prima scena la si trova già entrando in sala: il pubblico si accomoda sui sedili dello Studio e vede una struttura simile alle impalcature per la sistemazione delle facciate delle case; ci sono infatti due scale e un ponte centrale. Cirano e Cristiano già in scena, muti, continuano a sfiorare le loro spade creando un infinito ticchettio, simile a quello di un orologio, accompagnando tutto il tempo di sistemazione degli spettatori nei propri posti. In alto, Rossana, vestita con abito d’epoca verde scuro, guarda l’orizzonte davanti a sé.
Nessuno si sarebbe aspettato che la rappresentazione sarebbe stata più di uno spettacolo teatrale, bensì uno show, dove rap e canzoni e sketch hanno colorito una tipica drammaturgia post-moderna ma in un modo del tutto originale, stupendo il pubblico, imbarazzandolo, spaventandolo in strani coinvolgimenti che eviterò di rivelare per non svelare delle chicche rappresentative davvero “di serie A”.
Alla fine di tutto, dopo uno “schiaffo” alle nostre aspettative, l’animo della platea era estremamente coinvolto ed emozionato. Si potrebbe definire uno spettacolo ben studiato, con una regia di Leonardo Manzan che ha saputo cogliere il meglio delle capacità degli attori e fruttarle in una favolosa rappresentazione, una performance che vale la pena di esser vista per farsi un po’ scuotere l’animo e per addentrarsi nel mondo di Cyrano in un modo mai visto prima.