L’UOMO SULLA STRADA
un film di
GIANLUCA MANGIASCIUTTI
con
LORENZO RICHELMY – AURORA GIOVINAZZO – ASTRID CASALI
distribuito da
EAGLE PICTURES
il film è prodotto da Roberto Proia per Eagle Pictures e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e il patrocinio della Città di Torino.
AL CINEMA DAL 7 DICEMBRE
Distribuito da Eagle Pictures, la pellicola è stata prima presentata con successo in anteprima nella sezione Panorama Italia di Alice nella Città. I protagonisti sono Lorenzo Richelmy, nei panni di un uomo che conserva un segreto che lo perseguita da tanti anni, Aurora Giovinazzo, attrice emergente che interpreta la protagonista femminile nei panni di un’atleta nuotatrice alla ricerca di verità.
Sinossi:
Irene a 8 anni assiste come unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo, lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia.
La recensione
Il film è un lavoro che strizza un pò l’occhio alle fiction RAI di qualità e un po’ ai melodrammi americani, i quali cercano di intrigare con storie affascinanti e originali. Esemplare di questa influenza è lo spezzone in cui si evidenzia la crescita e l’evoluzione della protagonista Irene con una musica di sottofondo mentre passano le immagini della sua crescita professionale nella fabbrica in cui è stata assunta.
Di fatto però, nonostante il soggetto sia potenzialmente interessante, la sceneggiatura rimane un p0′ piatta e abbastanza prevedibile. Gli attori sono molto bravi ma nella storia manca quella sincerità verso lo spettatore, il quale non viene coinvolto a sufficienza. Ci sono pochi dettagli nei luoghi e nei dialoghi e questo fa apparire il racconto impersonale, nebbioso e impenetrabile. Anche la storia stessa in certi punti perde un po’ di credibilità a causa dell’ambientazione poco riconoscibile e senza tempo, dalla piscina ai boschi alla fabbrica.
Il problema è che questo linguaggio asettico del racconto rischia di semplificare alcune tematiche psicologiche nella descrizione dei personaggi e al contempo renderli dei cliché che nella realtà non esistono poiché ogni persona è profonda e complessa in modo diverso. Una storia intensa che merita sicuramente una visione, soprattutto per premiare una prima regia di Gianluca Mangiasciutti e una giovane attrice come Aurora Giovinazzo che, nonostante abbia già alle spalle una bella carriera, speriamo abbia un futuro pieno di successi.
Il trailer del film