Recensione de ‘La Tempesta’ con la regia di Alessandro Serra, in scena allo Strehler di Milano fino al 27 novembre

Silenzio e suono, essenzialismo e studio ricercato, effetti speciali di classe nati dal muoversi di semplici scenografie: questo e molto altro è la regia di Alessandro Serra con La Tempesta, in scena al Piccolo Teatro Strehler dal 15 al 27 novembre.

 

Per altre informazioni sullo spettacolo, cast, date orari e prezzi, vi rimandiamo al nostro precedente articolo di presentazione.


La recensione
L’energia degli attori è perfettamente distinguibile, con atmosfere e performance che prendono spunto dal teatro orientale, da quello africano, dalla tradizione volgare della commedia dell’arte italiana, fino a trascinarsi nei sospiri più alti e poetici che ricalcano le parole shakespeariane degli amanti e degli spiriti più puri, come Ariel.

L’incredibile resa scenotecnica è nata dall’utilizzo poliedrico di pochi ma identificativi oggetti ed elementi scenografici; l’atmosfera è dipinta anche dai ritmi che i corpi creano sul quadrato di palco più piccolo posto al centro della scena; le sensazioni sono figlie di bellissimi studi di movimento, palesemente creati da un’approfondita esplorazione di teatro-danza.

La Tempesta è uno spettacolo consigliatissimo per chi ama le meraviglie della regia moderna e per chi mai vuole perdersi una nuova versione delle classiche opere del Bardo. A tutto questo, si aggiunge una forte qualità, presenza, eterogeneità e coesione attoriale.