Lo spettacolo “Napoletano? E famme ‘na pizza” con Vincenzo Salemme, un vero mattatore molto amato dal pubblico milanese, ha debuttato al Teatro Manzoni di Milano lo scorso 13 dicembre e replicherà fino al 6 gennaio 2023 traghettando il pubblico, con la sua esilarante comicità, nel nuovo anno, accompagnandolo fino a oltre la Befana.
Vincenzo Salemme, con la sua consueta enfasi e cordialità ha presentato lo spettacolo alla stampa, la mattina del 13 dicembre, stesso giorno in cui era previsto il debutto, comunicando molti ragguagli e aneddoti divertenti sulla genesi del testo.
Per altre informazioni sullo spettacolo, trama, date orari e prezzi, vi rimandiamo al nostro precedente articolo di presentazione.
Il testo di Salemme è l’adattamento teatrale dell’omonimo libro, ma trae spunto non solo da un riferimento ad una battuta di una sua commedia “e fuori nevica” ma anche da altre due sue commedie di successo: Una festa esagerata e Con tutto il cuore.
Immancabile lo sfondo del Vesuvio sulla terrazza dove si svolgono le scene di questa divertentissima commmedia, che ripercorre un po’ tutti gli stereotipi su Napoli, smontandoli poi ad uno ad uno.
Per circa due ore, si passano in rassegna, per riderci sopra, i cliché su Napoli e i napoletani, come appunto la pizza che svetta nel titolo, per poi passare per il caffè, la mozzarela, i dolci, le tradizioni, senza dimenticare il calcio.
Salemme vuole trasferire sul pubblico il messaggio che non è mai buono giudicare le persone attraverso dei pregiudizi nati da stereotipi attecchiti nel nostro modo di pensare, perchè pur essendoci un pò di verità non è mai l’esatta immagine. Invece serve di più parlare e conoscere l’altro per poi poter apprezzare le qualità, i pregi e i difetti che fanno di ognuno di noi una persona unica.
Al di là del messaggio, che pure c’è, lo spettacolo è godibilissimo e si ride dall’inizio alla fine perchè Salemme conferma la sua verve di intrattenitore e l’intero cast ruota tutto intorno a lui che, in maniera eccelsa, come un direttore d’orchestra dirige ogni personaggio come fosse uno strumento musicale, i quali nei panni dei rispettivi interpreti sono tutti all’altezza dei loro ruoli, e arrivano al cuore del pubblico con leggerezza, non banale, generando un divertimento sano e completo.
Anche questa volta Salemme, che vanta 45 anni di carriera, può dire di aver vinto un ulteriore sfida con il pubblico e lo fa attraverso la sua arte sopraffina, della quale è un vero maestro con la giusta dose di ironia, che mai trasborda verso la volgarità, ma rimane sempre nei toni leggeri e divertenti, legati alla sua napoletanità.
Tanti, fragorosi e convinti gli appalusi che arrivano a fine spettacolo dal pubblico presente in sala sulla replica del 14 dicembre.
Nel video un breve frammento dei saluti a fine spettacolo.
In questo preciso momento storico in cui l’inclusività sembra essere la parola d’ordine, ma poi la paura del diverso spadroneggia in ogni ambito, consigliamo questo spettacolo ad ogni tipo di pubblico, anche il più esigente, perchè può essere spunto di riflessione per stimolare il pensiero critico senza rinunciare al potere della risata e dell’umorismo, il modo migliore per affrontare il dolore, sperando sempre in un futuro migliore.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.