La divertente commedia “Il Padre della Sposa” di Caroline Francke ha debuttato ieri sera 31 gennaio al Teatro Manzoni di Milano con due grandi protagonisti, dei veri mattatori del Teatro italiano: Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi. Insieme a loro sul palco gli attori Roberto M. Iannone, Marcella Lattuca, Martina Difonte e Lucandrea Martinelli e la partecipazione di Gaetano Aronica. Regia di Gianluca Guidi. Lo spettacolo replicherà fino al 12 febbraio.
Per la trama e altre info sullo spettacolo, date, orari e prezzi, vedi il nostro articolo di presentazione.
LA RECENSIONE
Nel ruolo del padre troviamo Gianfranco Jannuzzo, che non ha bisogno certo di presentazioni, il quale è un ospite consueto al Teatro Manzoni: l’ultima volta era stato lo scorso dicembre per presentare il suo libro fotografico GENTE MIA, che sta riscuotendo un enorme successo tanto da rendersi necessaria una seconda edizione.
L’eclettico attore, tra i più rappresentativi del nostro teatro, era molto atteso a Milano dal suo pubblico e lui ieri sera non lo ha lasciato certo deluso. Fin dalla sua entrata in scena e poi, via via lungo tutto lo spettacolo, con l’immutata eleganza e la presenza scenica che lo contraddistinguono ha regalato a piene mani momenti di intense emozioni con la sua recitazione più che credibile. Si ha la sensazione di vivere veramente le trepidazioni di un padre alle prese con una sorta di “sindrome del nido vuoto” per la figlia che si sposa. Egli non riesce proprio ad accettare il fatto che uno sconosciuto porti via la sua amata “bambina” e così la sua incontrollabile gelosia lo porta a vivere male questa esperienza.
Nel ruolo della moglie/madre Barbara De Rossi, altra artista completa e straordinaria e molto apprezzata, la quale torna al Manzoni di Milano dopo 26 anni ed è calata bene nel suo ruolo che la vede come colei che media e regge gli equilibri della famiglia. E’ lei che tiene a bada le intemperanze del marito/padre, facendogli accettare, con dolcezza, quello che lui non vede perchè accecato dalla gelosia di padre. Con il suo talento riesce a dare il meglio di sé sulla scena, contribuendo ad esaltare e rendere più divertenti le gag che si vengono a creare. E’ sempre lei che anima e da corpo alle situazioni tenere, incarnando perfettamente il ruolo di “mater familias”.
All’altezza del loro ruolo tutti gli altri attori che affiancano i protagonisti con professionalità e tutti sono padroni della scena: bravi Roberto M. Iannone e Marcella Lattuca, genitori dello sposo, che insieme ai protagonisti si cimentano in una esilarante gag venutasi a creare in occasione del forzato incontro necessario, a fare la conoscenza; molto bene anche per Martina Difonte e Lucandrea Martinelli, i quali anche se ancora giovani attori riescono a interpretare con credibilità il ruolo dei due fidanzatini e promessi sposi dei nostri tempi. Ma di particolare valore è la prova attoriale di Gaetano Aronica, che nello spassoso ruolo di Boris, lo stravagante wedding planner, crea momenti di ilarità graditi al pubblico.
Il ritmo della commedia è vivace con dialoghi ironici e briosi che, insieme ad accattivanti gag e momenti coinvolgenti, rendono piacevole e rilassante lo spettacolo. Il testo, in maniera piacevole, esplora delle situazioni di coppia e famigliari, dove in tanti possono riconoscersi, perche toccano temi intramontabili e validi in ogni tempo. Forse sarà questa la chiave del successo di questa pièce, all’apparenza lieve, ma ricca nelle tematiche e adatta a ogni età.
Oltre a ciò va detto che tanto merito della riuscita di questo spettacolo è dovuto, indubbiamente, alla brillante e arguta regia di Gianluca Guidi, la cui impronta è più che evidente sulla scena, tanto d’avere la sensazione di flashback di altri suoi spettacoli. Il regista Guidi, grazie alla sua esperienza ed inventiva, è stato capace di valorizzare le caratteristiche dei singoli attori fornendo tutti i consigli necessari affinchè le performance sulla scena arrivino al cuore del pubblico. Sempre a Gianluca Guidi vanno i meriti delle musiche che accompagnano i vari momenti dello spettacolo.
Bella e d’impatto la scenografia: sullo sfondo una vetrata, che da su rigoglioso giardino e crea un luminoso e accogliente salotto di casa, dove vive la famiglia della sposa, ma che in un batter d’occhio, con pochi attimi di bui sulla scena, viene trasformato nel salotto della famiglia dello sposo.
Alla fine il tanto avversato matrimonio si celebra e tutti ritrovano la serenità. Si chiude così lo spettacolo e un’ora e mezza è passata veloce senza accorgersene, tanto è leggero e frizzante. Poi, spontanei, esplodono gli applausi del pubblico per gli attori che raccolgono la meritata gratificazione per la loro fatica.
Lo consigliamo vivamente perchè ne vale veramente la pena di recarsi a teatro a vedere questo spettacolo, nonostante le fredde serate invernali di questo periodo ci farebbero indugiare a restare al calduccio delle nostre case, però non potrebbero mai darci la magia sulla quale è costruito il teatro.
Curtain call debutto del 31 gennaio 2023
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.