E’ in scena al Teatro Carcano di Milano lo spettacolo “Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene” di e con Tullio Solenghi, prodotto da International Music and Arts, che sarà possibile vedere fino a domenica 2 aprile.
Per altri dettagli sullo spettacolo, date orari e prezzi, vedi il nostro articolo di presentazione.
LA RECENSIONE
Tullio Solenghi è uno dei più grandi attori comici italiani degli ultimi decenni, noto per la sua capacità di strappare risate al pubblico con la sua comicità irriverente e tagliente. Lo spettacolo che porta in scena al Carcano sicuramente si distingue tra il suo repertorio e lo ha rappresentato con successo di pubblico e critica in vari teatri italiani.
Lungo tutto lo spettacolo Solenghi, idealmente, crea diversi personaggi, attraverso la lettura di alcuni dei brani più significativi e spassosi tratti dai libri di Woody Allen, portando lo spettatore a riflettere, con ironia e sarcasmo, sulla condizione umana, sul senso della vita e sulla religione.
Le letture sono intervallate da musiche tratte dai film più significativi di Allen, eseguite dal maestro Alessandro Nidi e dal suo Ensemble: George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, ma anche musiche e brani vocali di origine ebraica, in lingua yiddish, come il Klezmer, che tanto caro era al suo Woody Allen.
Non mancano nei riferimenti di Tullio Solenghi la parodia di Zarathustra o di Nietzsche che regalano al pubblico più che una risata. Ma lo spettacolo non mira solo a far ridere perchè è anche un invito a riflettere, senza però mai prendersi troppo sul serio, sui temi importanti della natura umana e della società odierna, come la vita, la morte, il bene o il male, la fede e l’ateismo.
Tutto ciò viene amplificato sicuramente dalla bravura di Solenghi capace di passare con naturalezza da un personaggio all’altro, attraverso la sua scrittura, acuta e tagliente, dove non vengono offerte risposte definitive, ma lasciando al pubblico il compito di trarre le proprie conclusioni, stimolando così la riflessione e il confronto.
In definitiva si può dire che “Dio è morto e neanch’ io mi sento tanto bene,” è un capolavoro della comicità italiana, che sa unire il divertimento alla riflessione, la risata all’approfondimento. Uno spettacolo che riesce a coinvolgere e a far ridere il pubblico, dimostrando la grande bravura di un attore che è una vera e propria icona.
A chiusura dello spettacolo Solenghi ha regalato un ulteriore extra raccontando divertenti aneddotti vissuti con alcuni dei miti del mondo dello spettacolo italiano, come Sordi e Raimondo Vianello.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.