Parma, 6 aprile 2023 – Una recente ordinanza del Tribunale di Parma conferma l’impegno di Confconsumatori nella campagna “Buono tradito”: i risparmiatori titolari di buoni postali fruttiferi a termine hanno diritto a essere risarciti per i danni patiti in relazione alla mancata consegna, da parte di Poste Italiane, del Foglio Informativo Analitico, che sarebbe stato necessario per rendere conoscibili agli investitori le condizioni dei buoni sottoscritti, tra cui la durata degli investimenti.
BUONI PRESCRITTI – Nel novembre 2021 madre e figlio hanno ereditato quattro buoni postali fruttiferi a termine della serie 18P, con scadenza 18 mesi, del valore complessivo di oltre 15mila euro, acquistati nel 2006. Pur consapevoli che i buoni erano ormai prescritti, i due hanno contattato la filiale di Poste Italiane presso la quale erano stati acquistati, chiedendo il risarcimento del danno consistente nel capitale originariamente investito per non avere mai ricevuto il Foglio Informativo Analitico che avrebbe permesso di conoscere, tra le altre cose, l’effettiva scadenza.
DOVERE DI INFORMAZIONE – Dopo avere inviato il reclamo direttamente all’attenzione dell’ufficio postale e avere ottenuto risposta negativa circa la possibilità di essere risarciti, madre e figlio si sono rivolti allo sportello di Confconsumatori Parma che, con il legale Grazia Ferdenzi, ha presentato ricorso al Tribunale di Parma per accertare la responsabilità di Poste Italiane rispetto al dovere di informazione verso la clientela e per chiedere la condanna al risarcimento del danno subìto dai risparmiatori per effetto della mancanza del Foglio Informativo Analitico. Il Tribunale ha riconosciuto il diritto dei risparmiatori a essere risarciti, confermando che, al momento della consegna dei buoni, Poste Italiane avrebbe dovuto consegnare ai clienti anche il Foglio Informativo Analitico, contenente la descrizione delle caratteristiche dell’investimento, tra le quali la sua durata. Poste, oltre ad aver violato l’obbligo alla consegna del Foglio Informativo Analitico, imposto fin dal 2000 da un decreto ministeriale, ha in ogni caso violato il principio generale di correttezza e buona fede, oltre che il dovere di diligenza professionale, da cui deriva la condanna al risarcimento dei danni subìti dai risparmiatori, pari al capitale investito.
«Una decisione molto importante – commenta l’avvocato Grazia Ferdenzi – perché con questo principio viene estesa la tutela dei titolari di tutti quei buoni postali fruttiferi, caduti in prescrizione a causa della mancata consegna del Foglio Informativo Analitico, che potranno chiedere ed ottenere il risarcimento dei danni patiti a causa del comportamento omissivo e della condotta non professionalmente diligente posta in essere da Poste Italiane».