La messa in scena di Gigi Dall’Aglio rende pienamente giustizia alla potenza del testo, utilizzando pochissimi elementi scenici e facendo in modo che gli occhiacci vivissimi di Michele Maccagno ci trascinino dentro la storia.
La sua interpretazione è veramente testoriana, possiamo dire, poiché riesce a rendere compiutamente fisico ogni elemento della narrazione, passando da un personaggio all’altro senza mai caricare l’interpretazione, con minime variazioni fisiche e vocali (…). Ma il viatico più forte che ci accompagna nel racconto è, in questo caso, la musica. Composta ed eseguita in scena da Emanuele Nidi, essa accompagna davvero il testo, quasi sillaba per sillaba, dialogando con l’attore e svolgendo a sua volta una funzione narrativa attraverso i leitmotiv dei singoli personaggi.
M. Porro, Il Corriere della Sera
La rassegna Chiostri Suite, pensata per un massimo di 50 spettatori, prosegue con il secondo e ultimo appuntamento, in programma dal 25 al 28 settembre. Michele Maccagno porta in scena Sdisorè, spettacolo tratto dall’omonima opera di Giovanni Testori, di cui quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita. Il monologo, che vede la regia di Gigi Dall’Aglio, recentemente scomparso, è accompagnato dalle musiche composte ed eseguite dal vivo da Emanuele Nidi.
L’autore parte dalla propria identità, dalla propria storia, di cui Milano è sempre stata il centro, per creare commistioni con diversi generi e suoni e porta alla luce una nuova lingua e nuove sonorità, derivate da un dialetto che non si usa più, ma che assorbe i francesismi e i modi di dire che ci rimandano ad un ascolto diverso, profondo, di attesa.
SdisOre’ ripercorre la strada della riscrittura delle grandi tragedie, già sperimentata da Testori con Ambleto, Macbetto e Edipus. L’Orestea di Eschilo diventa materia plasmabile da reinventare radicalmente, per affidare ad un narratore monologante il tormento di Oreste, le voci e i corpi di Clitennestra, di Egisto e di Elettra.
Centro del testo è la parola incarnata che genera ogni volta una lingua nuova, dove il dialetto lombardo è solo il polo d’attrazione al quale si legano lingue vive e inventate (francese, spagnolo, inglese, latino).
Un solo attore in scena dà vita a tutti i personaggi ma continua a fermarsi per far emergere la sua storia, perché solo partendo dalla nostra identità si può far emergere quella altrui. Oreste torna a casa per vendicare il padre Agamennone, ucciso da Clitennestra e dal suo nuovo “ganzo”, Egisto, che ora ne usurpa il trono.
Accompagnato dall’amico Pilade, trova ad attenderlo alla tomba di Agamennone la sorella Elettra. Ancora una volta Testori sposta il contesto della tragedia: dalla reggia degli atridi siamo calati nel cuore della provincia Milanese, suo amato paesaggio natale. Da qui discende una tragedia “un po’ da stalla” – come lo definì lo stesso autore -molto cruenta, ma anche divertente e comica per l’espressività del linguaggio.
25 settembre post spettacolo Incontro su Giovanni Testori in occasione dei 100 anni dalla sua nascitaa cura di Giuseppe Frangi-Presidente dell’Associazione Giovanni Testori Maddalena Giovannelli-traduttrice, critica teatrale e docente di Storia del teatro e comunicazione teatrale presso l’USI (Università della Svizzera Italiana)
INFORMAZIONI
Data e orario
lun -gio ore 21.00
DURATA SPETTACOLO 60 minuti
L’accesso è riservato ad un massimo di 50 spettatori a replica
PREZZI
Intero 23 €Under30 15 €Over 65 / Under 14 11 €Giovedì sera 19 €Convenzioni 18 €Scuole di teatro 12 €Prevendita e prenotazione 1 €
Info e prenotazioni+39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it
www.vivaticket.com