Il tour di “Cabaret – the Musical” fa tappa al Teatro Nazionale che Banca! dove ha debuttato il 15 novembre e replicherà fino al 13 dicembre, promettendo di trasportare il pubblico attraverso la sfrenata Berlino degli anni ’30, un periodo ad un passo dall’avvento del nazismo.
Per altre notizie sullo spettacolo, cast completo, date, orari e prezzi, vedi il precedente articolo di presentazione
LO SPETTACOLO:
Se si dovesse definire in breve questo spettacolo si potrebbe serenamente dire: irriverente, piccante, spettacolare e divertente mondo di Cabaret, prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment e diretto da Arturo Brachetti e Luciano Cannito. Un viaggio cinematografico che cattura la decadenza e le contraddizioni quotidiane di un’epoca distante, ma sorprendentemente attuale.
IL CONTESTO STORICO:
Cabaret prende ispirazione dall’omonimo film di Bob Fosse, vincitore di 8 premi Oscar, celebrando quest’anno il suo cinquantesimo anniversario. Questo musical, trionfatore a Broadway e a Londra, ha radici profonde nel romanzo autobiografico “Goodbye to Berlin” di Christopher Isherwood, un testimone diretto della Berlino degli anni ’30. Esploreremo la Berlino descritta nel musical, con i suoi Cabaret, i bordelli, la frenetica vita notturna e le correnti artistiche che fecero di questa città un crogiuolo di pensatori liberi e artisti, ignari dell’imminente avvento del nazismo.
LA TRAMA:
Cabaret racconta la storia di un americano giunto a Berlino, innamoratosi di Sally (interpretata da Diana Del Bufalo), una giovane inglese dai costumi audaci. Condividono una stanza in una modesta pensione gestita da un’anziana zitella tedesca, a sua volta innamorata di un fruttivendolo ebreo. Attraverso questa storia d’amore, lo spettacolo esplora gli eccessi, la privazione delle libertà e le contraddizioni di un’epoca che ha plasmato la storia mondiale.
LA RECENSIONE:
Il cuore pulsante di Cabaret è la sua colonna sonora coinvolgente, eseguita dal vivo. Le melodie avvincenti accompagnano il pubblico in ogni momento, rendendo l’esperienza teatrale ancor più intensa e coinvolgente. La musica diventa un personaggio a sé stante, intrecciando le emozioni dei protagonisti con il tessuto storico della Berlino degli anni ’30.
“Cabaret – the Musical” non solo promette un’esperienza straordinaria sulla scena, ma vanta anche un cast di eccezionali talenti. In particolare, spiccano le interpretazioni di Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo, che contribuiscono a rendere questo spettacolo unico nel suo genere. Approfondiamo il ruolo e l’influenza di questi due artisti straordinari all’interno della produzione.
Arturo Brachetti:
Un Virtuoso dell’Intrattenimento Arturo Brachetti, un ex seminarista che ha abbracciato una carriera poliedrica, da illusionista a trasformista, da fantasista a showman. La sua connessione con “Cabaret” risale al lontano 1966, quando il film di Bob Fosse ha catturato la sua immaginazione, diventando un cult anche per il giovane Brachetti. La sua rotta verso il musical ha avuto un momento chiave a Parigi nel 1979, quando ha condiviso il camerino con nientemeno che Joel Grey, l’indimenticabile Maestro di Cerimonie del film di Fosse. Questo incontro ha sicuramente plasmato la sua visione di Cabaret, contribuendo a dare vita a uno spettacolo che va oltre il mero intrattenimento.
Diana Del Bufalo:
Nell’incantevole interpretazione di Sally, la ragazza inglese dai liberi costumi, troviamo Diana Del Bufalo. La sua performance aggiunge un tocco di magia e vulnerabilità al palcoscenico. Del Bufalo riesce a incarnare perfettamente il personaggio, portando sul palco la vivacità e la complessità di Sally. La sua presenza scenica e il suo talento contribuiscono a trasportare il pubblico direttamente nella Berlino degli anni ’30, creando un’esperienza coinvolgente e indimenticabile.
La Sintonia sul Palco: Brachetti e Del Bufalo
La dinamica tra Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo sul palco è palpabile. La loro interazione aggiunge un livello di autenticità e profondità alla storia d’amore tra l’americano e Sally. La maestria di Brachetti si fonde con l’incanto di Del Bufalo, creando un connubio unico che eleva ulteriormente l’esperienza teatrale. La presenza scenica di entrambi gli artisti contribuisce a trasmettere le sfumature emotive della trama, mantenendo il pubblico incollato alla storia.
IL CAST:
I due protagonisti, sul palco sono affiancati da talentuosi interpreti che contribuiscono a rendere l’esperienza teatrale ancora più ricca e coinvolgente. Di loro invece si può dire:
Cristian Catto (Clifford Bradshaw): Con la sua interpretazione di Clifford Bradshaw, Catto porta sul palco la complessità e l’evoluzione del personaggio, contribuendo a guidare il pubblico attraverso la storia;
Christine Grimandi (Fraulein Schneider): Grimandi offre un’interpretazione emozionante e autentica di Fraulein Schneider, portando sul palco la vulnerabilità e la forza del personaggio;
Fabio Bussotti (Herr Schultz): nel ruolo di Herr Schultz, Bussotti offre una performance toccante, dando vita al personaggio con sensibilità e autenticità;
Giulia Ercolessi (Fraulein Kost): Ercolessi contribuisce con il suo talento a creare un ritratto vivace e intrigante di Fraulein Kost, aggiungendo un tocco di dramma e umorismo alla storia;
Niccolò Minonzio (Ernst Ludwig): Minonzio offre una interpretazione dinamica di Ernst Ludwig, catturando l’attenzione del pubblico con il suo carisma e la sua presenza scenica.
NON DIMENTICHIAMO:
Il talentuoso ensemble, composto da Francesco Cenderelli, Simone Centonze, Elisabetta Dugatto, Felice Lungo, Ivana Mannone, Stefano Monferrini, Gaia Salvati, e Susanna Scroglieri, che arricchisce la scena con movimenti coordinati, armonie vocali e una presenza vibrante;
La colonna sonora avvincente di “Cabaret” prende vita grazie alla straordinaria esecuzione della band dal vivo composta da Gianmarco Careddu, Ermanno Dodaro, Paolo Rocca, Roberto Rocchetti e Piero Loreti. La loro musica sottolinea e amplifica le emozioni della storia;
Le scene, curate da Rinaldo Rinaldi, forniscono lo sfondo visivo per il mondo di “Cabaret”, creando un ambiente che riflette fedelmente l’atmosfera della Berlino degli anni ’30.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.