La Stagione della Filarmonica della Scala riprendere con uno spettacolare concerto il 26 febbraio, che vedrà protagonista la prestigiosa National Symphony Orchestra, proveniente direttamente da Washington, insieme al suo acclamato Direttore Musicale, Gianandrea Noseda. Il Teatro alla Scala accoglierà il rinomato pianista Seong-Jin Cho, tornato dopo l’ultima esibizione nel 2018, come solista nel Quarto Concerto di Ludwig van Beethoven. Il concerto sarà un’occasione imperdibile per gli amanti della musica classica.
Fondata nel 1931, la National Symphony Orchestra è una delle formazioni più prestigiose negli Stati Uniti, celebrata per centinaia di concerti e per il suo vasto programma educativo, che include concerti gratuiti sul Colle del Campidoglio a Washington durante le festività nazionali. Il Direttore Musicale Gianandrea Noseda guida l’orchestra nel suo settimo anno, continuando una tradizione illustre che ha visto illustri direttori come Christoph Eschenbach, Mstislav Rostropovich e Antal Doráti. Noseda, appassionato di nuova musica, presenterà in prima esecuzione italiana “Wake Up!”, una commissione al talentuoso compositore statunitense Carlos Simon.
Carlos Simon, nato nel 1986, è il compositore in residenza al Kennedy Center di Washington e un ambasciatore culturale apprezzato a livello globale. Nominate ai Grammy Awards nel 2023, le sue composizioni affrontano temi sociali complessi come la migrazione, l’appartenenza e le ingiustizie affrontate dalla comunità nera. Il suo nuovo lavoro, “Wake Up! Concerto for Orchestra”, trae ispirazione dalla poesia “Awake, Asleep” del poeta nepalese Rajendra Bhandari, che invita a riflettere sulla consapevolezza sociale.
Simon spiega: “Questo concerto è ispirato alla poesia di Bhandari, avvertendo del pericolo di essere inconsapevolmente addormentati in un mondo sociale. La mia intenzione è di lasciare al pubblico la domanda: sto dormendo?“
La seconda parte del concerto vedrà l’esecuzione della potente Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovič. Secondo le note di sala di Luigi Di Fronzo, Šostakovič, visto “alla rovescia”, rivelò la tragedia dello stalinismo attraverso la sua musica, con uno stile unico e caustico. La Quinta Sinfonia rappresenta una potente chiamata a guardare la realtà attraverso l’arma grottesca della satira e l’uso di humour corrosivo.