Simone Cristicchi in Paradiso: dalle tenebre alla luce, un viaggio ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri

Dal 26 al 28 aprile, Simone Cristicchi porta a Milano “Paradiso.Dalle Tenebre alla Luce”, un concerto/spettacolo che debutta in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri. Lo spettacolo, di cui Simone è regista, attore e autore delle canzoni, nonché co-autore del testo insieme a Manfredi Rutelli e delle musiche con Valter Sivilotti, è un viaggio poetico e originale ispirato alla terza cantica della Divina Commedia.

“In ogni uomo abita una nostalgia dell’infinito, un senso di separazione, un desiderio di completezza che lo spinge a cercare un senso alla propria esistenza.” È questo il tema centrale dello spettacolo, che esplora il percorso dell’essere umano nel cercare la luce dentro sé stesso, passando attraverso l’Inferno – che molte volte è stato da lui stesso costruito – fino ai bagliori del Paradiso: nella leggerezza della poesia, nella magnificenza dell’arte, nelle scoperte della scienza, nel sapientissimo libro della Natura.

Partendo dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi scrive e interpreta “Paradiso. Dalle Tenebre alla Luce”, operando tra le voci e l’orchestra sinfonica, raccontando un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo. L’obiettivo del viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso diventa un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione dalla materia al puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è la rivelazione di un messaggio universale che attraversa il tempo e lo vince.

In collaborazione con Manfredi Rutelli, Cristicchi cerca di esplorare il concetto di “paradiso” in tutte le sue sfaccettature: dalla ricerca millenaria dell’Eden perduto – il mito universale più diffuso in tutte le culture del mondo – fino al capolavoro insuperato dell’intera Commedia: il trentatreesimo canto, dal quale ha musicato i primi versi – l’Inno alla Vergine Madre. Con l’epicità dell’orchestra Oida, diretta dal collaboratore storico Valter Sivilotti, diventa la calda piazza dove una voce si fa nota.

“Paradiso” non è uno spettacolo su Dante e il suo affascinante eterno regno ultraterreno della Commedia. Non c’è l’imponente architettura, né gli incontri con i suoi personaggi. Eppure, proprio grazie ai versi memorabili e alle universali intuizioni del sommo poeta, il “Paradiso” di Cristicchi diventa un viaggio iniziatico nella parte più sottile e profonda dell’essere, un tentativo di riconnessione con la parte più autentica che ci abita, quella scintilla divina che ci permette di trasumare.