Applausi e commozione hanno accolto ieri sera al Teatro Fontana di Milano lo spettacolo “Paradiso: Dalle Tenebre alla Luce“, un concerto/spettacolo che ha debuttato nella città meneghina in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri. Le ultime repliche oggi alle ore 19,30 e domani alle ore 16,00.
Lo spettacolo, di cui Simone Cristicchi è regista, attore e autore delle canzoni, nonché co-autore del testo insieme a Manfredi Rutelli e delle musiche con Valter Sivilotti, è stato prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Accademia Perduta Romagna Teatri, Arca Azzurra, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato con il sostegno della Regione Toscana, ha visto protagonista Simone, il quale ha affrontato il Paradiso di Dante come un viaggio nella sua personale selva oscura, attraverso la formula del teatro canzone.
Per altre notizie sullo spettacolo, vedi il nostro articolo di presentazione.
Questo viaggio fra parole, musica e poesia è stato impreziosito da belle musiche di sottofondo affascinando il pubblico che seguiva con grade interesse, quasi trattenendo il fiato per l’emozione.
Cristicchi con la sua poesia ci avvicina all’infinito verso cui ogni uomo, con nostalgia, ha sempre provato ad esplorare fin dai tempi più antichi, ma oggi necessita una particolare attenzione e rispetto della nostra casa comune: la madre terra.
Simone Cristicchi scrive una lettera a Dante e poi cantando si cimenta in una bella coreografia dove tenta di afferrare un foglio, dicendo che basta una parola per sentire accanto a noi la presenza di qualcuno di superiore, che viene evocato in tante maniere dalle varie religioni del mondo, ma è sempre l’unico Dio.
Il Paradiso, per Cristicchi “è pieno di bambini che volano sugli aeroplani/e tirano palle di neve agli adulti che non hanno ali“, ma è pieno anche di barboni, di migranti, di adolescenti e uomini stanchi della vita.
Il mistero dell’aldilà è stato raccontato, con un emozionante aneddoto sulla storia di Maria Sole, una bimba di nove anni dalla cui scomparsa è germogliato un fiume di bene tramite un’associazione a favore di altri bambini curati all’Ospedale Meyer di Firenze.
In finale, il cantautore spiega e recita a memoria con sorprendente fluidità, da ricordare Benigni, tutto l’ultimo canto del Paradiso, preceduto dalla preghiera di san Bernardo alla Vergine Maria, trasformata in un dolce inno.
È stata inevitabile un’esplosione di applausi e ovazioni. Così questo spettacolo ha fatto luce in questa “selva oscura” e ognuno degli spettatori usciva dal teatro portandosi dietro in dono la poesia di Dante presentata mirabilmente da Cristicchi, che ci fa riflettere sulle nostre origini e anche comprendere del perchè ci troviamo in questo universo.
Ad applaudire tra il pubblico Giovanni Caccamo, il giovane cantautore siciliano molto sensibile alla poetica e al dialogo con i temi della natura e dell’infinito.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.