Istanza per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione di Benedetto XVI Depositata al Tribunale Vaticano

Da undici anni, la regolarità delle dimissioni di Papa Benedetto XVI è oggetto di accesi dibattiti all’interno della Chiesa cattolica. La questione ha avuto conseguenze pesanti, come la scomunica e la riduzione allo stato laicale di diversi sacerdoti. Per cercare una risposta definitiva, giovedì 6 giugno 2024, il giornalista Andrea Cionci ha depositato presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano un’“Istanza per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione di Papa Benedetto XVI”.

Il dossier, frutto di quattro anni di indagine e composto da 100 pagine, raccoglie il lavoro di Cionci e di cinque avvocati, di cui due canonisti. Questo lavoro si basa su 900 articoli, 800 podcast, un bestseller da 20.000 copie e 120 conferenze. La questione sollevata riguarda la mancata rinuncia al munus petrino, il titolo di origine divina di Papa, come richiesto dal canone 332.2 del Codice di Diritto Canonico. Questo canone stabilisce che il Romano Pontefice deve rinunciare al suo munus (ufficio) per un’abdicazione valida.

Secondo Cionci, Papa Ratzinger ha dichiarato di voler rinunciare solo al ministerium, cioè al potere pratico di esercitare il ruolo di Papa, e non al munus. Questo, secondo il giornalista, rappresenta un “errore sostanziale”, poiché il munus è l’oggetto specifico della rinuncia necessaria per una valida abdicazione. Il canone 188 prevede che una rinuncia compiuta in modo erroneo sia nulla e invalida.

Le prime due sezioni dell’istanza sono dedicate agli aspetti canonici della questione, mentre la terza si concentra sulla “Sede totalmente impedita” in cui si sarebbe trovato Papa Benedetto XVI. Secondo il canone 412, questa situazione si verifica quando il Papa è prigioniero, confinato, esiliato o non libero di comunicare, nemmeno per lettera. In tali circostanze, il Papa perde il ministerium ma mantiene il munus. L’istanza ricostruisce come Papa Benedetto XVI, sotto pressione da parte di cospiratori e dopo un presunto attentato con sonniferi nel marzo 2012 a Cuba, abbia cercato di proteggere la Chiesa mettendosi in sede impedita.

Cionci sottolinea che l’istanza è anche nell’interesse di Papa Francesco. Un regolare procedimento giudiziario potrebbe fare chiarezza sulla legittimità di Papa Francesco e dei suoi successori, eletti da cardinali nominati da lui stesso. “Ho fiducia nella magistratura vaticana,” afferma Cionci. “Se l’istanza venisse rigettata, sarebbe un’ammissione di illegittimità da parte dello stesso Bergoglio e dimostrerebbe che il potere giudiziario in Vaticano non è indipendente dal potere politico

Milioni di cattolici attendono una risposta definitiva e fondata sulle leggi della Chiesa. La questione della validità dell’abdicazione di Benedetto XVI non riguarda solo la storia recente della Chiesa, ma ha implicazioni profonde per il futuro della stessa istituzione e per la fede dei suoi membri.