Roma, 17 luglio 2024 – Finalmente, a distanza di quasi 20 anni, la Corte di Appello di Roma ha riconosciuto i diritti di 11 ex dipendenti dello stabilimento “Posillipo” di Sabaudia esposti all’amianto che hanno ottenuto la maggiorazione della pensione come previsto per legge. Gli 11 operai, la maggior parte dei quali ormai sono deceduti anche per essere stati esposti al cancerogeno, sono in gran parte di Terracina e Monte San Biagio, e furono in forze nel Cantiere Navale di Sabaudia che si occupava della realizzazione di imbarcazioni in vetro resina di medie dimensioni. L’asbesto era utilizzato per imbottire l’intercapedine tra guscio e paratoie, per rivestire le paratie della sala macchine e dei vani di alloggio dei motori e dei serbatoi, per coibentare la zona motori, come pannelli delle porte tagliafuoco, per rivestire marmitte e altri parti del motore, come guarnizioni. I materiali in amianto erano conservati in magazzino e poi tagliati direttamente nelle navi, in spazi ristretti e mal ventilati. A tutto questo si devono aggiungere le coperture in amianto dei capannoni che negli anni devono essersi deteriorate rilasciando sempre fibre di amianto.
I tempi così lunghi del riconoscimento sono stati causati da una serie di sentenze avverse del Tribunale di Latina e della Corte di Appello di Roma smentite poi dalla Corte di Cassazione che ha annullato la decisione rinviando gli atti, così come sostenuto dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dall’Avv. Ezio Bonanni, legale dei lavoratori, che commenta: “per fortuna la Suprema Corte ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Roma, disponendo un nuovo riesame, ora i lavoratori, e per quelli morti i loro eredi, avranno la rivalutazione della pensione, con la maggiorazione dei ratei. Classico esempio della giustizia italiana che seppur lentamente, poi, arriva a meta”. Sulla base della decisione del tribunale ognuno degli 11 pensionati avrà una pensione mensile con un aumento di 400 euro, e nel caso delle vedove un aumento di 250 euro sulla pensione di reversibilità. Questo inciderà anche sugli arretrati, che saranno circa 100 mila euro per ognuno dei lavoratori, e per coloro che sono deceduti, poiché alla vedova verrà erogato un importo ridotto tra i 60 e 70 mila euro.
L’ONA costituita proprio in provincia di Latina già nel 2008, intensifica le attività di assistenza per tutti i lavoratori esposti ad amianto tramite il numero verde gratuito 800 034 294, o il sito https://www.