‘Una Sottile Pazzia’: prima nazionale nelle Grotte di Borgio Verezzi – un viaggio Teatrale nell’abisso della mente

Lunedì 12 agosto, un evento imperdibile si svolgerà nelle suggestive Grotte di Borgio Verezzi: la prima nazionale di “Una Sottile Pazzia”, un’esperienza teatrale itinerante che promette di condurre gli spettatori attraverso un viaggio unico e coinvolgente nei recessi della mente umana.

Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Uno Sguardo dal Palcoscenico, è ispirato ai testi di Marcello Barlocco, un originale scrittore ligure, noto per la sua capacità di esplorare la linea sottile tra follia e lucidità. L’opera, frutto di un’idea di Aldo Meineri e Silvio Eiraldi, è stata adattata drammaturgicamente da Davide Diamanti, mentre la regia è affidata a Silvio Eiraldi.

Il teatro itinerante rappresenta una forma d’arte che rompe le convenzioni tradizionali, portando gli spettatori direttamente nel cuore dell’azione. In “Una Sottile Pazzia”, questo approccio è utilizzato per amplificare l’impatto emotivo dello spettacolo, permettendo al pubblico di immergersi completamente nell’esplorazione delle tematiche complesse affrontate.

Il vero protagonista dello spettacolo è la mente di un folle, quella dello stesso Marcello Barlocco. Attraverso i personaggi incontrati durante il percorso, lo spettatore si confronta con le paure e le perversioni più nascoste della psiche umana. Questi personaggi, interpretati da Davide Diamanti, Matilde Amato, Giovanni Bortolotti e Michela Marenco, non sono altro che specchi deformanti delle nostre stesse inquietudini, invitandoci a riflettere su dove si trovi realmente il confine tra normalità e pazzia.

Le Grotte di Borgio Verezzi non sono una semplice location, ma diventano parte integrante della narrazione. Questi spazi naturali, con le loro forme bizzarre e i giochi di luci e ombre, contribuiscono a creare un’atmosfera surreale, perfetta per un’opera che intende esplorare l’irrazionalità della mente umana.

“Una Sottile Pazzia” non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza che stimola una profonda riflessione su ciò che significa essere umani. La follia rappresentata non è solo una condizione patologica, ma una parte intrinseca dell’esperienza umana, una zona d’ombra che tutti condividiamo e che, per quanto difficile da accettare, è impossibile ignorare.

Per ulteriori informazioni e per prenotare i biglietti, visitate il sito del festival