Vendemmia 2024: analisi delle previsioni dai presidenti dei Consorzi Vinicoli Italiani

La vendemmia 2024 si presenta con prospettive differenti nelle varie regioni d’Italia, influenzata principalmente da condizioni climatiche variabili. Dalle parole dei presidenti dei principali Consorzi di tutela dei vini italiani emerge un quadro complesso, in cui la qualità delle uve si conferma generalmente buona, ma la quantità potrebbe risentire di alcune avversità meteo.

Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia, conferma le previsioni iniziali, sottolineando che la qualità delle uve in Sicilia è eccellente. Tuttavia, la siccità e le temperature sopra la media hanno anticipato l’inizio della vendemmia, portando a una riduzione della quantità prodotta. Rispetto alla media degli ultimi cinque anni, la produzione si attesterà sui volumi moderati già osservati nel 2023. Questa flessione nella produzione non sembra, però, pregiudicare la qualità, che rimane molto alta.

In Piemonte, Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, esprime ottimismo sia sul fronte quantitativo che qualitativo per la vendemmia 2024. Nonostante un aumento della piovosità che ha caratterizzato il Nord Italia, le temperature più basse durante la fioritura hanno solo leggermente ritardato l’inizio della vendemmia. La raccolta delle uve bianche è prevista per le prime settimane di settembre, seguita dalle uve rosse nella seconda metà del mese. L’approccio oculato delle aziende del territorio ai trattamenti fitosanitari è stato determinante per il buon andamento della stagione.

Massimo Sepiacci, Presidente di Umbria Top, conferma le buone prospettive per la vendemmia 2024 in Umbria, sia in termini di quantità che di qualità. La regione, con il suo clima continentale influenzato dal Mediterraneo, offre condizioni ideali per la viticoltura. Tuttavia, le condizioni climatiche estive, caratterizzate da caldo e siccità, potrebbero influenzare la qualità delle uve, soprattutto nelle aree con terreno sabbioso. Nonostante ciò, l’assenza di elementi patogeni e la speranza di qualche pioggia estiva alimentano l’ottimismo. Al momento, non si prevede un significativo anticipo delle fasi di raccolta.

Anche in Calabria, la vendemmia 2024 si prospetta positiva. Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, segnala un ottimo stato fitosanitario dei vigneti, privo di malattie che potrebbero compromettere il raccolto. Grazie a una cura meticolosa per contrastare la carenza idrica, i produttori hanno ottenuto risultati soddisfacenti. Quest’anno la vendemmia è iniziata con un anticipo di quindici giorni rispetto al 2023 per i vitigni internazionali, con grappoli leggermente più piccoli, ma con una quantità superiore e aspettative di alti standard qualitativi.

La vendemmia 2024 in Italia si presenta con un quadro diversificato a seconda delle regioni, ma con un trend generale positivo sul fronte della qualità delle uve. Le sfide climatiche, come la siccità e le temperature elevate, hanno avuto un impatto rilevante, ma grazie a una gestione attenta e mirata, i produttori italiani sono riusciti a mantenere elevati standard qualitativi, seppur con alcune variazioni nella quantità di uva raccolta.