Parma, 19 agosto 2024 – Le principali associazioni di consumatori italiane, Assoutenti, Movimento Consumatori e Confconsumatori, insieme al Sindacato nazionale agenti (Sna), hanno accolto con attenzione l’annuncio di una possibile riforma strutturale del sistema Rca, la polizza di responsabilità civile auto. Le organizzazioni sottolineano, tuttavia, l’importanza di considerare le implicazioni giuridiche e normative già esistenti, in particolare la sentenza n. 180 del 2009 della Corte Costituzionale.
L’indennizzo diretto, introdotto nel 2005, ha suscitato discussioni fin dalla sua nascita, culminate nella sentenza della Corte Costituzionale del 2009. Tale sentenza ha chiarito che la procedura di risarcimento diretto è facoltativa, non obbligatoria, lasciando al danneggiato la scelta se richiedere il risarcimento alla propria compagnia assicurativa o al responsabile civile e alla sua assicurazione. La Corte ha ribadito che “l’azione diretta contro il proprio assicuratore è configurabile come una facoltà, e quindi un’alternativa all’azione tradizionale per far valere la responsabilità dell’autore del danno”.
Nonostante la chiarezza della pronuncia costituzionale, le associazioni di consumatori e il Sna denunciano che, a distanza di oltre un decennio, le compagnie assicurative continuano a porre ostacoli alla piena applicazione della norma. In molti casi, infatti, le compagnie si rifiutano di trattare direttamente con il danneggiato che sceglie di rivolgersi alla compagnia del responsabile civile dell’incidente, in aperto contrasto con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale.
Alla luce di queste problematiche, i rappresentanti degli assicurati e degli agenti insistono che qualsiasi futura riforma del sistema Rca debba partire dalla piena presa d’atto e dal rispetto della sentenza n. 180 del 2009. Solo in questo modo si potrà garantire una maggiore tutela per i consumatori e una corretta applicazione delle norme vigenti, favorendo un sistema assicurativo più equo e trasparente.