Fra Oliviero Bergamaschi: un esempio di fede e fraternità francescana in Costa d’Avorio

Fra Oliviero Bergamaschi, originario di Palosco, in provincia di Bergamo, è un modello di testimonianza evangelica e di fraternità francescana. A 71 anni, è Superiore della Custodia dei Frati Cappuccini missionari ad Angré, vicino ad Abidjan, in Costa d’Avorio. In questa posizione, fra Oliviero svolge un ruolo cruciale nell’accompagnamento dei candidati alla vita religiosa cappuccina e coordina progetti umanitari come la cura dei malati affetti dalla piaga di Burulì e il programma di Sostegno a Distanza (SAD) che aiuta migliaia di bambini e le loro famiglie.

La Costa d’Avorio, situata a sud sul Golfo di Guinea, è un paese in cui la vita è fortemente influenzata dal clima caldo e umido, e dall’agricoltura che produce caffè e cacao per le grandi multinazionali. Nonostante queste difficoltà, la presenza dei Frati Cappuccini ha portato speranza e fede in questa regione.

Fra Oliviero è stato testimone e protagonista di momenti cruciali nella storia recente del paese. Quando è arrivato in Costa d’Avorio nel 1981, a soli 28 anni, ha iniziato il suo ministero a Memni, nella diocesi di Abidjan, dedicandosi all’attività parrocchiale e al sostegno della gioventù studentesca di Alepè. Qui, ha fondato il primo foyer di accoglienza per studenti senza famiglia, intitolato a San Francesco d’Assisi, che ha rappresentato un punto di riferimento per lo sviluppo della missione francescana nel paese.

Il cammino missionario di fra Oliviero è stato segnato da sfide immense, tra cui la guerra civile che ha devastato la Costa d’Avorio. Durante il conflitto, fra Oliviero e i suoi confratelli hanno trasformato il convento di Angré in un ospedale da campo, fornendo cure mediche a centinaia di malati, in particolare quelli affetti dalla piaga di Burulì, una terribile malattia simile alla lebbra.

“Per fronteggiare questa emergenza abbiamo trasformato il convento di Angrè in un ospedale da campo dove per 5 anni, fra medici, infermieri e religiosi hanno lavorato incessantemente 70 persone, pronte a prendersi cura delle esigenze di 150 pazienti provenienti dai territori vicini” , ricorda fra Oliviero.

Nonostante la fine del conflitto, l’impegno di fra Oliviero e dei Cappuccini continua. Il convento di Angré è oggi un importante centro di animazione spirituale e il fulcro del programma di Sostegno a Distanza, che garantisce un futuro a tanti bambini e giovani in difficoltà.

Il prossimo grande progetto dei Cappuccini, in vista del cinquantesimo anniversario dell’arrivo dei missionari in Costa d’Avorio nel 2026, è la costruzione di una nuova chiesa dedicata a Padre Pio ad Angré, sostituendo l’attuale hangar dove si celebrano le funzioni religiose. I frati locali hanno già iniziato a raccogliere fondi per questo importante progetto.

Fra Oliviero, riflettendo sulla sua lunga carriera missionaria, esprime la sua profonda gratitudine: “Sono immensamente grato al Signore perché fin dalla mia consacrazione, in tutti questi anni, non c’è mai stato un momento in cui mi abbia lasciato solo. Anche nei momenti di maggiore difficoltà ho sempre potuto percepire in maniera chiara e costante i segni della Sua presenza.”

La storia di fra Oliviero Bergamaschi è un esempio luminoso di dedizione e amore per il prossimo, incarnando i valori più alti della fede cristiana e della fraternità francescana. Per ulteriori informazioni o per sostenere la missione, è possibile contattare il Centro missionario dei Cappuccini di Milano.