Alessandro D’Andrea Calandra, cantautore siciliano, ha reso omaggio al giudice Rosario Angelo Livatino con la sua composizione poetica “Tra ‘u mari e li campagni”. Questo brano non è solo un tributo personale, ma anche un’opera che racconta la storia e l’essenza di una figura simbolo di giustizia e moralità. Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990, è stato proclamato beato nel maggio del 2021, diventando un modello di integrità per i siciliani e per il mondo intero.
Il titolo del brano, “Tra ‘u mari e li campagni”, richiama i paesaggi dell’entroterra agrigentino, i luoghi dove Livatino è cresciuto. Questi scenari di mare e campagna rappresentano un contrasto tra la dolcezza e la durezza della sua vita: un’infanzia serena interrotta bruscamente dalla violenza della mafia.
Alessandro D’Andrea Calandra trasmette attraverso il suo brano un messaggio di denuncia contro l’ingiustizia, evidenziando la profonda empietà che si verifica quando una vita viene spezzata per mano criminale. Il testo non si concentra solo sul giudice, ma anche sul piccolo Rosario, rendendo ancora più intenso il dolore per la sua perdita e il valore della sua eredità morale.
Calandra ha conosciuto Rosario Livatino grazie allo zio, titolare di un ristorante vicino al tribunale di Agrigento, dove il magistrato pranzava quotidianamente. Questo contatto ha permesso all’artista di apprezzare la serenità e la pacatezza del giudice, un uomo che incarnava l’ideale di giustizia. Nel brano, la memoria personale si intreccia con la narrazione collettiva di una Sicilia divisa tra bellezza e corruzione.
La figura di Rosario Livatino continua a vivere grazie a testimonianze come quelle di Calandra. Il brano “Tra ‘u mari e li campagni” è disponibile su piattaforme come Spotify e YouTube, e rappresenta un modo per mantenere viva la memoria di un uomo che ha sacrificato la propria vita per un ideale superiore. La sua fede nella giustizia, sia terrena che divina, è un faro per le generazioni future.
Alessandro D’Andrea Calandra, con “Tra ‘u mari e li campagni”, rende onore a una delle figure più luminose della giustizia siciliana. Il suo brano non solo ricorda il sacrificio di Livatino, ma invita a riflettere sulla necessità di continuare a lottare contro l’ingiustizia, onorando coloro che hanno donato la loro vita per un mondo migliore.
Tra ‘u mari e li campagni è disponibile anche su Spotify e YouTube.
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Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.