Si è conclusa domenica 13 ottobre 2024, l’’VIII Edizione del Festival della Cooperazione Internazionale di Ostuni, che ha rappresentato un’importante occasione per continuare a promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nel Mediterraneo.
Coordinato dal Dott. Franco Colizzi, il Festival ha avuto come tema “Nessuno fuori. La cooperazione inclusiva nel Mediterraneo”, ed è stato mirato a valorizzare la cooperazione inclusiva attraverso il coinvolgimento diretto di persone diversamente abili, in collaborazione con la RIDS e l’AIFO.
Quest’anno, il Festival ha ripreso lo spirito della prima edizione, con particolare attenzione ai diritti umani e all’inclusione.
Il progetto Erasmus Plus DICoo (Disabilità, Inclusione, Cooperazione) ha avuto un ruolo centrale. Avviato a Tunisi nel 2023, ha portato 22 persone con disabilità da Croazia, Italia, Tunisia e Marocco ad Ostuni, accompagnate dai loro assistenti, per una formazione che le renderà esperti junior in disabilità nella cooperazione internazionale. Questo percorso offre l’opportunità di affiancare chi lavora sui progetti di sviluppo, affinché tali progetti integrino competenze specifiche derivanti dalle diverse disabilità.
Rilevante è stato il contributo di una equipe di AIFO che ha partecipato attivamente alle sessioni della formazione.
Numerose attività, tra cui mostre, seminari, convegni, e iniziative sportive, hanno dimostrato come, eliminando le barriere, le persone con disabilità possano sviluppare pienamente il loro potenziale. L’obiettivo del Festival è quello di promuovere un “capacity building”, ovvero la capacità di una società di favorire il pieno sviluppo delle persone più vulnerabili.
In apertura del Festival, importante è stata la cerimonia di intitolazione di un giardino del centro della Città di Ostuni a “Raoul Follereau”, giornalista filantropo, “apostolo della solidarietà”, ai cui valori di amore e giustizia si ispira l’AIFO, Organizzazione non governativa che promuove la cultura della “cura” e della “inclusione” attraverso i progetti di Cooperazione Internazionale all’estero e sul territorio italiano, con attività di sensibilizzazione alla tutela delle persone che vivono in condizioni di fragilità e di emarginazione.
Nel corso del Festival sono state presentate tre mostre fotografiche avente tutte come tema l’inclusione ed una mostra di pittura. Importante e partecipato è stato anche l’incontro pubblico su “La guerra come prima causa mondiale di disabilità” tenutosi presso la biblioteca comunale, con testimonianze di persone che hanno partecipato ad iniziative di volontariato in Palestina e in Ucraina.
Particolarmente significativa è stata la giornata conclusiva del Festival presso il Liceo scientifico “Calamo Pepe” con l’iniziativa “L’inclusione fa centro!”, portando in primo piano il valore dello sport come strumento di integrazione, con un dibattito su sport e disabilità tenutosi nell’Auditorium della scuola alla presenza di un folto gruppo di studenti e volontari. A seguire, nella Palestra si è svolto un mini torneo di basket tra squadre composte da persone con disabilità del Marocco, Tunisia, Croazia, Italia e persone con disabilità dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) di Brindisi; al torneo ha partecipato anche un gruppo di giovani studenti che praticano il basket e di volontari.
Nel corso del festival, diverse delegazioni, tra cui rappresentanti provenienti da Croazia, Marocco, Tunisia e Italia, hanno poi condiviso esperienze e competenze, mettendo in luce il potenziale della cooperazione internazionale per migliorare l’inclusione delle persone con disabilità.
Tra i momenti più toccanti e che hanno coinvolto emotivamente i partecipanti lo spettacolo musicale del sodalizio di persone con disabilità “I Portatori di gioia” di Ceglie Messapica e lo spettacolo teatrale della associazione di persone disabili “Città Solidale” di Latiano, che ha portato in scena una riflessione sull’inclusione e sulla diversità.
Il Festival ha sottolineato l’importanza di una società inclusiva, capace di riconoscere il valore di ogni individuo, indipendentemente dalle sue fragilità. Il Mare Mediterraneo, luogo simbolico di incontro e dialogo tra le culture, è stato al centro delle riflessioni del festival, con l’auspicio che possa diventare un mare di inclusione, di pace e di cooperazione.
L’obiettivo del Festival rimane sempre quello di promuovere una cooperazione internazionale che guardi al futuro, rispettosa delle persone con disabilità, e che sia in grado di affrontare le sfide del presente attraverso progetti concreti e la partecipazione attiva delle persone più vulnerabili.