Restauro dal vivo al Museo Poldi Pezzoli: il ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo

Al Museo Poldi Pezzoli di Milano, è iniziato un progetto innovativo: il restauro “dal vivo” del celebre Ritratto di giovane donna di Piero del Pollaiolo. Questa iniziativa offre ai visitatori un’opportunità unica di assistere in diretta al delicato processo di conservazione di uno dei ritratti più rinomati del Quattrocento italiano.

Il dipinto, realizzato intorno al 1470, è uno dei più celebri esempi della ritrattistica femminile di Piero del Pollaiolo (Firenze 1443 – Roma 1496), fratello del noto orafo e scultore Antonio. L’opera, olio e tempera su tavola (inv. n. 442), raffigura una giovane dama aristocratica dal volto perfettamente di profilo, secondo i canoni della ritrattistica antica, evidenziato da una sottile linea nera di contorno.

Il suo volto risalta nettamente su uno sfondo di cielo azzurro solcato da nubi.

La ricca acconciatura, arricchita dal frenello e dal filo di perle, insieme alla sontuosa manica in velluto con decorazioni floreali e alla collana con un pendente di rubino, ne sottolineano la nobiltà.

L’identità della dama è sconosciuta, ma si ritiene che potesse essere una giovane fiorentina andata in sposa a Giovanni II da Barbiano, conte di Cunio.

Il ritratto rimase nella famiglia fino al 1814, per poi essere acquisito da Gian Giacomo Poldi Pezzoli intorno al 1870. Inizialmente attribuito a Piero della Francesca, l’opera è stata riconosciuta come un capolavoro del Pollaiolo solo a partire dal XX secolo.

Il restauro attuale si rende necessario a causa dell’ingiallimento delle vernici applicate nei restauri precedenti, in particolare quello del 1951 condotto da Mauro Pelliccioli, che inserì due traverse per rafforzare la tavola a mantenere una forma planare.

Questa compressione ha provocato crepe visibili, soprattutto sul volto della dama. La rimozione di queste traverse e l’adozione di nuove tecnologie elastiche permetteranno alla tavola di rilassarsi, prevenendo ulteriori danni.

Il restauro è supportato dalla Fondazione Bracco, partner scientifico del progetto, che ha messo a disposizione tecnologie avanzate per la diagnostica per immagini.

Queste tecnologie permettono di analizzare in dettaglio i pigmenti utilizzati, lo strato preparatorio e il disegno sottostante, svelando informazioni preziose sulla tecnica pittorica del Pollaiolo.

La combinazione di arte e scienza consente di preservare il capolavoro per le generazioni future.