Parma, 30 ottobre 2024 – In arrivo importanti aggiornamenti per i passeggeri del trasporto aereo e per le pratiche di conciliazione grazie a una recente sentenza del Tar Piemonte. La decisione segna un punto di svolta annullando parzialmente la delibera n. 21 del 2023 dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), dichiarando che i passeggeri non sono più obbligati a seguire la procedura di conciliazione per richiedere la compensazione pecuniaria stabilita dal Regolamento comunitario 261/2004.
La compensazione pecuniaria rappresenta un diritto fondamentale per i consumatori, che possono richiederla in caso di ritardo prolungato, cancellazione o negato imbarco. L’indennizzo è calcolato in base alla distanza del volo: 250 euro per voli fino a 1.500 km, 400 euro per voli tra 1.500 e 3.500 km, e 600 euro per voli intercontinentali sopra i 3.500 km. Il Tar ha chiarito che questi importi, determinati in maniera fissa dal Regolamento, non possono essere oggetto di trattativa o conciliazione, poiché non vi è nulla da negoziare. I passeggeri, se insoddisfatti di un eventuale risarcimento minore, possono comunque far causa per ottenere l’integrazione dell’indennizzo.
Seppure l’obbligatorietà sia stata eliminata, le associazioni dei consumatori continuano a vedere nella conciliazione un’importante opportunità di dialogo con le aziende, evitando spesso il ricorso a costosi e lunghi procedimenti giudiziari. Marco Festelli, presidente di Confconsumatori, e Carmelo Calì, vicepresidente e responsabile Trasporti e turismo, ribadiscono la volontà dell’associazione di perseguire la conciliazione come metodo preferenziale, auspicando che resti un’opzione accessibile anche autonomamente per i consumatori.
Un aspetto delicato della conciliazione digitale è la necessità di strumenti come lo Spid o la carta d’identità elettronica, che possono rappresentare un ostacolo per alcuni consumatori. Tuttavia, Calì sostiene che la digitalizzazione ha ormai coinvolto gran parte della società, rendendo possibile l’accesso autonomo alla procedura. Quando le aziende si dimostrano indisponibili al confronto, l’unica alternativa resta il ricorso alla giustizia.
La sentenza del Tar potrebbe anche spianare la strada a un nuovo approccio nella gestione della conciliazione. Confconsumatori propone una seconda fase dell’applicazione della procedura da parte dell’Art, suggerendo l’introduzione di incontri in presenza tra le parti, che permetterebbero di superare la staticità dell’attuale procedura digitale, spesso troppo formale e limitata.
Questa sentenza rappresenta un’opportunità per migliorare le pratiche di conciliazione nel settore del trasporto aereo, aprendo la strada a un processo più accessibile ed efficace per tutti i consumatori.