Il Caso Jekyll: l’incontro tra teatro e psicanalisi nella rilettura di Sergio Rubini, dal 12 novembre al Carcano di Milano

Il Caso Jekyll, adattato da Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini, e diretto da quest’ultimo, riprende il celebre romanzo di Robert Louis Stevenson con una visione più moderna e introspettiva. In questa rappresentazione teatrale, il Dr. Jekyll non è solo il protagonista di una trasformazione fisica, ma un vero e proprio esploratore dei meandri più oscuri della mente umana. Con l’interpretazione di Sergio Rubini e Daniele Russo, la pièce invita il pubblico a riflettere sulla dualità dell’essere umano e sulle sfide legate all’inconscio.

Trama:
La vicenda ruota attorno a Henry Jekyll, rispettato scienziato e studioso della mente umana a cavallo tra Ottocento e Novecento. Immerso in una profonda ricerca psichica, Jekyll arriva a scoprire come i disturbi mentali siano causati dal conflitto tra l’Io e la sua Ombra, l’inconscio. Secondo lui, l’Io deve imparare a convivere con questa parte oscura, poiché l’Ombra è fonte non solo di desideri repressi, ma anche di creatività e autenticità. Spinto dalla sua teoria, Jekyll decide di sperimentare su se stesso, rivelando Edward Hyde, il suo alter ego malvagio e indomabile. L’esperimento sfugge però al controllo, portando Jekyll a un confronto finale in cui è costretto a scegliere tra il mantenimento della sua doppia identità o la sua distruzione.


Note di Regia:
Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi trasformano il classico racconto di Stevenson in una riflessione contemporanea sul dualismo interiore. La sceneggiatura evita l’elemento fantastico della “pozione” che trasforma Jekyll, ponendo invece l’accento sulla componente psicanalitica. Questa rappresentazione si ispira alle teorie di Freud e Jung, evidenziando la necessità di riconoscere e integrare il proprio lato oscuro, piuttosto che reprimerlo. Il Caso Jekyll diventa così un viaggio nell’inconscio, portando il pubblico a interrogarsi sulla propria Ombra e sull’importanza di un dialogo costruttivo con essa per evitare derive pericolose.

La produzione è affidata alla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, in collaborazione con MARCHE TEATRO e il Teatro Stabile di Bolzano. In scena, oltre a Sergio Rubini e Daniele Russo, ci sono attori di talento come Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo Zampieri e Alessia Santalucia. Le scenografie sono di Gregorio Botta, assistito da Lucia Imperato, mentre i costumi sono firmati da Chiara Aversano. Il disegno luci è a cura di Salvatore Palladino, e il progetto sonoro è di Alessio Foglia, con le foto di scena realizzate da Flavia Tartaglia.

Spettacoli
12,13,14 novembre ore 19.30
16 novembre ore 20.30
17 novembre ore 16.30