‘Natale in Casa Cupiello’: Vincenzo Salemme celebra Eduardo al Teatro Manzoni

Natale in Casa Cupiello

Un classico di Eduardo De Filippo reinterpretato da Vincenzo Salemme, maestro della commedia italiana che con il grande autore ha avuto il privilegio di lavorare. “Natale in casa Cupiello”, in scena al Teatro Manzoni di Milano (fino all’8 dicembre), è un capolavoro che non ha bisogno di troppe parole. L’interpretazione di Salemme sì, tutte positive!

Altre info sullo spettacolo, date orari e prezzi sul nostro articolo di presenazione.


LA RECENSIONE

Il testo originale è rispettato e, se possibile, valorizzato dalla bravura di Salemme, vero fuoriclasse della comicità. Quella vera, fatta di movimento, pause, reazioni. Senza parolacce o riferimenti volgari o offensivi. Quella d’altri tempi, dove Eduardo insegnava, Vincenzo apprendeva, il pubblico si divertiva.

La figura di Luca Cupiello, interpretata da Salemme, si arricchisce di nuove sfumature rispetto al ritratto originario di Eduardo De Filippo, pur restando saldamente ancorata alla tradizione. La versione di Salemme conferisce a Luca una vivacità e un’energia più marcata, una gioia contagiosa che permea ogni gesto e parola. Note di speranza e ottimismo rendono il personaggio portatore tenace di positività.

L’interpretazione di Vincenzo Salemme del personaggio di Luca Cupiello aggiunge un elemento fondamentale: alla malinconia intrinseca della versione originale di Eduardo si affiancano note di speranza che arricchiscono la narrazione, creando un equilibrio delicato ma potente. Salemme riesce a fondere momenti di dolcezza, fragilità e ironia con un’energia contagiosa, trasformando il racconto in un turbine di sentimenti in cui malinconia e ottimismo si alimentano reciprocamente.

Centrale nel racconto è il Presepe, che per Luca non è solo un passatempo, ma il simbolo di un mondo ideale.
Un microcosmo di pace e amore che vorrebbe trasferire nella sua famiglia, tutt’altro che ideale: è frammentata, disorganizzata e dominata da conflitti latenti. Con ostinazione quasi infantile, Luca cerca di sanare le fratture con l’idea che il Natale possa ridare coesione e riaccendere l’affetto tra i cari.

Attorno a Luca ruotano figure emblematiche della famiglia italiana tradizionale: Concetta, moglie devota ma esausta, vera spina dorsale della casa; Tommasino, figlio scansafatiche, a cui tutto è perdonato; Zio Pasquale, alla perenne ricerca – non troppo convinta – di sistemazione.

Il messaggio originale dell’opera, ovvero la difficoltà e la bellezza di costruire un’armonia familiare, resta intatto. Salemme, da grande commediografo qual è, lo rielabora senza tradirlo.