Un musical come questo non si trova facilmente nei repertori del teatro musicale anzi, forse è proprio un inedito nel suo genere: Beatrice Cenci.
Il teatro San Babila di Milano ha ospitato quest’opera, portando in scena uno dei temi che più stanno a cuore alla società del cambiamento dei nostri tempi, ovvero la denuncia della violenza contro le donne.
Altre info sullo spettacolo nel nostro articolo di presentazione:
RECENSIONE:
Quante sono le brutture che stanno emergendo e quante sono pure le voci che, finalmente, si stanno alzando, trovando coraggio: è meraviglioso che oggigiorno il musical, col suo stile così tendenzialmente affabile e considerato più commerciale rispetto al teatro impegnato, possa invece avvicinarsi a tematiche molto profonde, affrontandole dal loro interno col vigore dell’innovazione e un’ammirevole qualità artistica.
La bravura vocale di tutti gli interpreti ha accompagnato il pubblico a continui applausi alla fine di ogni brano musicale, un pubblico forse un po’ poco numeroso per essere un sabato sera, per un musical che invece si meriterebbe un’abbondante audience. In particolare, citiamo le meravigliose voci di Zoe Nochi, giovane protagonista nei panni di Beatrice e di Stefania Fratepietro, nel personaggio di Lucrezia.
Torniamo alla trama del musical: Beatrice Cenci è uno spettacolo che intreccia il tragico dramma dei Cenci con quello di una donna moderna vittima di violenza: le possibilità di aiuto, di ascolto, di azione che abbiamo a disposizione sono innumerevoli rispetto alle libertà tarpate del millecinquecento. La nostra giustizia moderna è vera giustizia. Oggi per agire contro la violenza non è necessario diffondere altra violenza. Allora, nei tempi antichi, farsi giustizia da soli e in modo bestiale era l’unica alternativa per abbracciare un’effimera e volatile libertà. Oggi le cose sono diverse e, grazie alla sensibilizzazione sociale che scorre nei nostri tempi, diventa sempre più possibile proteggersi, scrollarsi di dosso relazioni pericolose e chiedere aiuto alle figure giuste.
Beatrice Cenci è parte della rassegna di Codice Teatro, un progetto in collaborazione con il Teatro San Babila, il cui obiettivo è quello di valorizzare gli spazi teatrali, attraverso una programmazione variegata e di alta qualità.
Beatrice Cenci ci ha emozionato, sia grazie alla bellezza delle voci che per quella trama drammatica che, per la libertà, non ha visto alcuna alternativa se non la morte del padre violento. Gli interpreti hanno anche creato un legame speciale col pubblico, permettendo di rompere la quarta parete in alcuni momenti della serata e rendendolo partecipe della trama stessa.
I giochi di luce accompagnano i momenti di azione del cast, romanzando perfettamente una storia realmente accaduta nella nostra Roma nel 1500, per la regia di Simone Martino, i costumi di Catia Mancini e libretto e musiche firmate da Simone Martino stesso e da Giuseppe Cartellà.
Andando a vedere questo musical, contribuiamo a far girare consapevolezza e qualità.