Domenico Pecere, Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima della Commissione Europea, ha lanciato un forte appello per un maggiore impegno, trasparenza e inclusività nelle politiche ambientali ed energetiche del Comune di Ostuni. Le sue dichiarazioni portano alla luce questioni critiche legate al consumo di suolo, alla gestione dei rifiuti e alla mancata adozione di strategie per la sostenibilità.
Il recente Rapporto ISPRA 2024 sul consumo di suolo ha collocato Ostuni ai vertici regionali, destando grande preoccupazione. Pecere denuncia la cementificazione incontrollata, che colpisce anche aree a rischio idrogeologico, minacciando la biodiversità costiera e aumentando la vulnerabilità del territorio.
Secondo l’Ambasciatore, l’adeguamento del piano regolatore locale al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale non è sufficiente. Pecere sollecita l’adozione immediata di un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), evidenziando come i progetti turistici approvati decenni fa siano ormai obsoleti e incompatibili con il contesto attuale e le normative europee, come la Nature Restoration Law.
Nonostante Ostuni offra un servizio di raccolta differenziata da oltre un decennio, i risultati rimangono deludenti, con una percentuale ferma al 66%. Pecere evidenzia l’urgenza di adottare eco-compattatori, strumenti incentivanti che hanno dimostrato di aumentare significativamente i tassi di riciclo in altri comuni.
L’Ambasciatore critica l’inerzia dell’amministrazione, che in quattro anni non è riuscita ad accedere ai finanziamenti del programma “Mangiaplastica”, e sottolinea la necessità di azioni concrete per incentivare l’economia circolare e contrastare l’abbandono dei rifiuti nelle aree rurali.
Un’altra grande delusione, secondo Pecere, riguarda l’adesione di Ostuni al Patto dei Sindaci per il clima e l’energia. Nonostante l’adesione avvenuta nel 2014 e nel 2022, il comune non ha mai ottemperato agli impegni previsti, perdendo opportunità significative come i fondi europei per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC).
Pecere sottolinea come il PAESC rappresenti uno strumento strategico per migliorare l’efficienza energetica, promuovere le fonti rinnovabili e affrontare i cambiamenti climatici. Aggiunge che l’amministrazione non ha risposto ai suoi inviti né accolto la sua offerta di collaborazione per avviare il processo.
Le proposte per un cambio di rotta
Pecere invita l’amministrazione a intraprendere azioni concrete per un futuro più sostenibile, proponendo:
- Stop al consumo di suolo: avvio urgente dell’iter per il nuovo PUG.
- Economia circolare: installazione di eco-compattatori, creazione di centri di riciclo e riuso, e formazione di un team esperto in europrogettazione.
- Energie rinnovabili: promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
- Ripristino degli ecosistemi: aumento delle aree verdi urbane in conformità con la Nature Restoration Law.
L’appello di Pecere è una chiamata alla responsabilità condivisa per salvaguardare il futuro di Ostuni, mettendo al centro la sostenibilità e il benessere della comunità.