Il Vermouth di Torino, un simbolo dell’eccellenza piemontese, è stato celebrato il 24 gennaio 2025 nella sede torinese dell’Associazione Italiana Sommelier Piemonte durante la giornata intitolata “Il Vermouth di Torino… a Torino”. L’evento, ricco di conferenze stampa, talk e degustazioni, ha posto al centro l’importanza di tutelare e valorizzare questo prodotto, confermando il prestigio della denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Un traguardo per produttori e consumatori
Durante la conferenza stampa, svoltasi nella Sala Barbaresco dalle 11:30 alle 13:30, il Presidente del Consorzio di Vermouth, Roberto Bava, insieme al Vicepresidente Matteo Bonoli (Fratelli Branca, produttrice del Vermouth Carpano) e al Direttore Pierstefano Berta, ha ripercorso le tappe fondamentali per il riconoscimento internazionale del Vermouth di Torino.
“Siamo orgogliosi degli sforzi fatti per valorizzare questa eccellenza senza tempo – ha dichiarato Roberto Bava – che rappresenta le nostre radici piemontesi e che, già nell’Ottocento, conquistava mercati internazionali prima di molti vini.”
Il lavoro del Consorzio ha portato non solo ad un incremento della notorietà del prodotto, ma anche a risultati economici significativi. Come spiegato dal Direttore Pierstefano Berta, dal 2018 le vendite hanno registrato una crescita media annua del +24,7%, raggiungendo nel 2024 un fatturato di ben 172 milioni di euro, partendo dai 32 milioni del 2018.
La degustazione: un viaggio sensoriale nel Vermouth
A conclusione della conferenza, i partecipanti hanno potuto degustare tre tipologie di Vermouth di Torino – Extra-Dry, Bianco e Rosso – scoprendo le caratteristiche uniche e le origini storiche di ciascuna variante. Ogni assaggio è stato accompagnato da spiegazioni dettagliate sui metodi di produzione, gli ingredienti utilizzati e le differenze organolettiche, evidenziando la qualità superiore del prodotto.
Vermouth di Torino: tradizione e innovazione
Il Vermouth di Torino è il più celebre vino aromatizzato italiano, le cui origini risalgono al XV secolo. Il termine “vermouth” deriva dal tedesco wermut, che indica l’Artemisia absinthium (assenzio maggiore), ingrediente cardine nella sua preparazione. La tradizione piemontese ha saputo evolversi nel tempo, mantenendo vive le antiche tecniche di lavorazione e affiancandole a processi moderni.
Grazie al disciplinare che tutela la denominazione, il Vermouth di Torino si distingue in diverse tipologie – Bianco, Ambrato, Rosso e Dry – a seconda del colore e della quantità di zucchero. Tra queste, la versione Superiore è riservata ai prodotti con almeno il 50% di vini piemontesi e l’utilizzo di erbe locali, garantendo il legame con il territorio.
Un prodotto d’eccellenza internazionale
Riconosciuto dall’Unione Europea come unico Vermouth con Indicazione Geografica Protetta, il Vermouth di Torino continua a conquistare i mercati internazionali grazie alla sua versatilità, perfetta sia per la mixology che per un consumo puro. Con una storia ricca di fascino e un futuro promettente, il Vermouth di Torino si conferma un’icona della tradizione enogastronomica piemontese.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.