Da giovedì 27 febbraio, a otto anni da Bridget Jones’s Baby, torna nelle sale cinematografiche la single più famosa del grande schermo. “Bridget Jones – Un amore di ragazzo” (Durata: 2h 10min), distribuito da Universal Pictures, è il quarto capitolo della celebre saga, con Renée Zellweger che riprende il ruolo della maldestra e affascinante protagonista. Nel film, Bridget affronta la perdita del marito Marc Darcy (interpretato da Colin Firth), districandosi goffamente tra le difficoltà della vita da madre di due bambini. E tra le brame di nuovi corteggiatori, tra cui il giovane Roxster (Leo Woodall).
L’autenticità è la vera forza di Bridget Jones, che non cerca mai di nascondere le proprie imperfezioni, anzi, le trasforma in fascino. Un personaggio che resta genuino, come nei capitoli precedenti, capace di ispirare diverse generazioni. Nonostante le sfide e gli imprevisti della vita (che sembrano insormontabili), Bridget rimane una romantica ottimista, caratteristica che la rende amata sia dai protagonisti del film che dal pubblico.
Meritevole di particolare menzione Hugh Grant. Nel ruolo di Daniel Cleaver, l’attore offre una performance che aggiunge una nota di fascino e ironia al film. Hugh porta a una dimensione più sfumata, a tratti intrisa di tenerezza, un personaggio che nei precedenti capitoli ha mostrato uno charme dal sapore più cinico e scontroso. La chimica con Renée Zellweger funziona, è sempre divertente: battute effervescenti ammantano di leggerezza situazioni altrimenti complicate; l’autoironia si trasforma in romanticismo. Hugh Grant riesce a dare al film un tocco di classe e una dose di umorismo: quel pizzico di pepe che rende la pietanza ancor più gradevole. Un’interpretazione che rivela il motivo per cui è uno degli attori più amati nelle commedie romantiche.
In definitiva, Bridget Jones – Un amore di ragazzo è un film brillante e coinvolgente, che conferma ogni tratto positivo che ha reso celebre la saga. Grazie alla sua miscela di umorismo, romanticismo e personaggi unici, il film fa sorridere e commuovere, allo stesso tempo, fino a scaldare il cuore degli spettatori (appassionati e non).