Il viaggio di Victor: il dramma di Nicolas Bedos incanta al Teatro Franco Parenti con la regia di Davide Livermore

Ha debuttato il 4 febbraio 2025 al Teatro Franco Parenti il primo allestimento italiano de Il viaggio di Victor, un dramma intenso e struggente firmato dall’autore francese Nicolas Bedos. La regia, affidata a Davide Livermore, restituisce una messa in scena di forte impatto visivo ed emotivo, con una cura quasi cinematografica dei dettagli. In scena due attori di straordinaria bravura, Linda Gennari e Antonio Zavatteri, che riescono a trascinare il pubblico in un vortice di emozioni. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, replicherà fino al 12 febbraio 2025.

Altre info sullo spettacolo, date orari e prezzi, nel nostro articolo di presentazione.


RECENSIONE:

Fin dai primi istanti, la regia di Livermore coinvolge lo spettatore con un sapiente utilizzo dello spazio scenico. Un grande specchio sul fondale riflette e distorce la realtà, amplificando la sensazione di smarrimento e fragilità che caratterizza il protagonista. Le luci, dosate con precisione, creano un’atmosfera sospesa tra sogno e incubo, mentre le note di musica classica accompagnano i momenti più intensi della narrazione.

Il viaggio di Victor racconta la storia di un uomo, marito e padre, che si risveglia dopo un incidente stradale, confuso e privo di memoria. I frammenti della sua vita emergono poco a poco, trascinandolo in un presente doloroso fatto di dubbi e ossessioni. Victor si trova a fare i conti con un passato che si svela a tratti, tra ricordi soffocanti e rivelazioni inaspettate, mentre il suo rapporto con la moglie si sgretola sotto il peso della verità.


Linda Gennari
e Antonio Zavatteri offrono una prova attoriale di grande spessore, capace di mantenere alta la tensione emotiva per tutta la durata dello spettacolo. Gennari incarna con straordinaria intensità una donna sospesa tra amore e disperazione, determinata a scoprire la verità a costo di spezzare ciò che resta della sua relazione. Zavatteri, nel ruolo di Victor, regala una performance di rara profondità, oscillando tra vulnerabilità e rabbia, smarrimento e lucidità improvvisa.

Il testo di Bedos, tradotto con sensibilità da Monica Capuani, è un viaggio nella mente e nel cuore umano, un intreccio di ricordi frammentati, colpi di scena e confessioni dolorose. La forza del racconto sta nella capacità di alternare momenti di silenzio carichi di significato a esplosioni di conflitto emotivo, in cui i due protagonisti si confrontano senza filtri.

Il finale arriva come un colpo allo stomaco, lasciando lo spettatore senza fiato, sospeso tra la voglia di scoprire la verità e il timore di affrontarla. Il viaggio di Victor, della durata di circa 9o minuti,  è un’esperienza emotiva che merita di essere vissuta.