Insulti a Silvia Sardone: Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano contro i ‘maranza’

Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, ha espresso la sua solidarietà a Silvia Sardone, vittima di insulti e attacchi tramite un video diffuso online. Di Stefano ha condannato duramente l’accaduto, definendo gli autori del gesto “i soliti maranza”, e ha ribadito la sua posizione ferma contro ogni forma di odio e violenza.

«Esprimo la mia più ferma solidarietà a Silvia Sardone, vittima di un vile attacco da parte dei soliti maranza. Non faremo un passo indietro di fronte a chi diffonde odio, violenza e intimidazioni, come accaduto in passato nei suoi confronti e nei confronti dei nostri figli. Finché sarò sindaco di Sesto San Giovanni, questa città non accetterà mai la presenza di individui di questo tipo. Nessuno dovrebbe subire attacchi così violenti per le proprie idee, soprattutto quando queste riguardano valori imprescindibili come la sicurezza dei cittadini e i diritti delle donne», ha dichiarato Di Stefano.

Il sindaco ha poi fatto una distinzione importante tra i responsabili di questi episodi e la grande maggioranza degli stranieri presenti in città: «Questi ragazzi di seconda generazione non rappresentano i tanti cittadini stranieri, a cui va il mio profondo affetto e ringraziamento, che con molta dignità hanno rispetto per le regole e si rimboccano le maniche per portare avanti una famiglia».

Di Stefano ha concluso il suo intervento elogiando la determinazione di Silvia Sardone, sottolineando la sua certezza che non si farà intimidire e proseguirà con forza la sua battaglia: «Il coraggio di chi difende i principi fondamentali della nostra società è invincibile e cresce più forte di fronte agli insulti e alle minacce».

Il sostegno del sindaco di Sesto San Giovanni si aggiunge a quello di numerosi cittadini e rappresentanti istituzionali, che hanno espresso vicinanza e solidarietà alla consigliera regionale Sardone, ribadendo l’importanza di non abbassare la guardia contro fenomeni di violenza e intimidazione.